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È stato pubblicato sulla G.U. n. 306 del 27.12.2021, il Decreto 5 novembre 2021 contenente la normativa del c.d. GOL, il Piano Nazionale per la Garanzia di occupabilità dei lavoratori.

Il Programma GOL, come si legge nell’Allegato A del Decreto, nasce nell’ambito delle iniziative varate dal Governo ritenute necessarie ad accompagnare la ripresa economica dopo la crisi dovuta alle conseguenze della pandemia da covid-19.

Nella gestione della crisi sono stati messi in campo strumenti che hanno evitato conseguenze economiche e sociali ben più drammatiche di quelle che comunque sono state vissute. In questo contesto, particolarmente significativa è stata l’estensione a tutti i lavoratori degli strumenti di protezione del reddito in costanza di rapporto di lavoro e la corrispondente introduzione di un blocco in via eccezionale dei licenziamenti.

La crisi ha colpito i settori economici in maniera diversa, in particolare interessando soprattutto il settore dei servizi e – a differenza che in passato – relativamente meno il manifatturiero e le costruzioni: sono i settori a prevalenza del lavoro di donne, giovani e lavoratori con basse competenze. In generale, sono quindi le persone più vulnerabili che presumibilmente soffriranno di più delle conseguenze economiche della pandemia

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IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA E IL GOL

Al fine di mitigare l’impatto economico e sociale della pandemia, l’Unione Europea ha varato uno strumento finanziario senza precedenti, per dimensioni finanziarie e per strumenti messi in campo: il dispositivo (“facility”) per la ripresa e la resilienza. L’obiettivo dichiarato è quello di “rendere le economie e società europee più sostenibili, resilienti e meglio preparate alle sfide e alle opportunità delle transizioni ecologica e digitale”. Le riforme e gli investimenti finanziati con questo strumento sono stati poi adottati dai Paesi membri nell’ambito dei loro Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR).

Nell’ambito del PNRR italiano tale sfida è affrontata, con riferimento ai lavoratori, nell’ambito della Missione 5(v. anche D.M. n. 226 del 26.11.2021), componente 1 (oltre che nella Missione 4, con riferimento al sistema dell’istruzione). È in questo contesto che si inserisce il Programma GOL, l’iniziativa che costituisce il perno dell’azione di riforma nell’ambito delle politiche per il lavoro del Piano, accompagnato da un Piano strategico nazionale sulle Nuove Competenze (PNC) – da considerarsi in una logica integrata per la parte che riguarda la formazione dei lavoratori nel Programma, oltre che inclusivo di un rafforzamento del sistema duale – ed in sinergia con il Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego, già finanziato in buona parte a valere sul bilancio dello Stato e che diventa parte anch’esso del PNRR. A tali interventi, nell’ambito della componente 1, si aggiunge un investimento sulla creazione di imprese femminili, oltre alla creazione di un sistema nazionale per la certificazione della parità di genere

Parallelamente al Programma GOL, nell’ambito del PNRR il Governo si è impegnato anche all’adozione di un Piano Nazionale Nuove Competenze. L’obiettivo principale del Piano è quello di definire livelli essenziali della formazione professionale per tutto il territorio nazionale. Nello specifico, comunque, il Piano permetterà di definire più puntualmente le caratteristiche e gli standard della formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati che entreranno in GOL.

Per un programma come GOL, che ha l’ambizione di riformare le politiche attive del lavoro nel Paese, è fondamentale che l’informazione, la consulenza e l’orientamento sui servizi offerti sia diffusa sul territorio e facilmente accessibile.

L’accesso al Programma non deve essere un mero passaggio burocratico – una “registrazione”, magari al solo fine di ottenere o mantenere una prestazione economica – ma l’attivazione di un percorso nei servizi appropriato rispetto alle caratteristiche di chi lo intraprende e comunque finalizzato a migliorare le chanches di occupabilità.

È in questo senso che i centri per l’impiego, in quanto presidio territoriale pubblico per l’erogazione delle politiche attive del lavoro, devono interpretare il loro ruolo di porta d’accesso a GOL.

Per svolgere questo ruolo, i centri per l’impiego devono aprirsi alla comunità, diventare servizi presenti e riconosciuti nel territorio, parte di una rete con gli altri servizi territoriali.

I BENEFICIARI DEL GOL

I beneficiari di GOL sono un gruppo molto ampio ed eterogeneo di lavoratori, che possono essere differenziati a seconda delle seguenti caratteristiche:

  • presenza o meno di un’occupazione al momento della presa in carico; fruizione di un sostegno al reddito;
    tipo di sostegno fruito;
  • esperienza lavorativa pregressa;
  • particolari condizioni di fragilità e/o vulnerabilità.

In particolare, i lavoratori che possono accedere al Programma sono i seguenti:

  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro: le specifiche categorie di lavoratori andranno individuate nell’ambito della emananda riforma degli ammortizzatori sociali, identificando in particolare coloro che, seppur ancora formalmente occupati, sulla base delle causali o della durata degli strumenti risultano anche potenzialmente in transizione. A legislazione vigente, si tratta dei lavoratori di cui all’articolo 22 del decreto legislativo n. 150 del 2015, per i quali cioè sia prevista una riduzione superiore al 50 per cento dell’orario di lavoro, calcolato in un periodo di dodici mesi;
  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro: si tratta in particolare di disoccupati percettori di NASPI e di DIS-COLL;
  • Beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale per i quali sia prevista una condizionalità all’erogazione del beneficio: è il caso dei percettori del reddito di cittadinanza;
  • Lavoratori fragili o vulnerabili, indipendentemente dalla presenza di un sostegno al reddito: giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • Altri disoccupati con minori chanches occupazionali, indipendentemente dalla presenza di un sostegno al reddito: disoccupati di lunga durata (in cerca di occupazione da almeno sei mesi), giovani e donne, anche non in condizioni fragilità; lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi (cfr. oltre);
  • Lavoratori con redditi molto bassi (working poor) – ai fini del Programma GOL definiti quali i lavoratori occupati che conservano lo stato di disoccupazione ai sensi dell’art. 4, co. 15-quater, del DL n. 4/2019 (cioè i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale).
LE AZIONI DEL GOL

Il percorso del GOL sarà finalizzato al:

  • reinserimento occupazionale;
  • l’upskilling (aggiornamento professionale) o reskilling (cioè riqualificazione professionale);
  • il lavoro e l’inclusione;
  • la ricollocazione collettiva.

Per saperne di più sul GOL, consultare il Decreto 5 novembre 2021 e i suoi allegati: Allegato A, Allegato B, Tabella 2, Tabella 3 disponibili cliccando sui link.

(Fonte: Gazzetta Ufficiale)

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