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L’Agenzia delle Entrate, con Circolare 6 maggio 2020, ha stabilito – tra le altre cose – che ai lavoratori dipendenti che prestano servizio all’estero anche se residenti in Italia non spetta il bonus da 100 euro previsto a causa della pandemia da covid-19.

I quesiti a cui ha dato risposta l’Agenzia nella circolare 6 maggio 2020, sono suddivisi per aree tematiche omogenee sulla base del contenuto che caratterizza le singole previsioni fiscali contenute nel Decreto Cura Italia e nel decreto legge 8 aprile 2020, n. 23 (es. Sospensione dei termini degli adempimenti fiscali, dei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza; Credito d’imposta per botteghe e negozi; Sospensione versamenti tributari; ecc.).

Ecco la risposta dell’Agenzia delle Entrate al quesito che qui interessa.

QUESITO: Premio ai lavoratori dipendenti. Lavoratori dipendenti, residenti in Italia, che prestano l’attività lavorativa all’estero

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Il bonus di euro 100 previsto dall’articolo 63 del Decreto spetta ai lavoratori dipendenti, residenti in Italia, che prestano l’attività lavorativa all’estero?

RISPOSTA

Il Decreto reca «Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19», volte a proteggere la salute dei cittadini, a sostenere il sistema produttivo e a salvaguardare la forza lavoro.

Le disposizioni del Decreto, con particolare riferimento a quelle di natura fiscale, sono state introdotte in ragione di quanto previsto, in particolar modo, dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri che hanno introdotto «Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale».

In tale ambito è pertanto da collocarsi il bonus di 100 euro che, al ricorrere di determinati presupposti, viene erogato ai titolari di lavoro dipendente che sopportano il disagio di doversi recare presso la propria sede di lavoro.

Considerato, pertanto, la ratio sottesa a tali disposizioni che, come detto, sono state emanate in ragione della situazione epidemiologica riscontrata nel nostro Paese, si ritiene che il sostituto d’imposta italiano non possa erogare il bonus di euro 100 ai propri dipendenti che svolgono l’attività lavorativa all’estero.

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