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La Fondazione Studi Consulenti del lavoro, con Approfondimento del 02.02.2022, ha reso noti gli importi che l’INPS erogherà, a titolo di assegno unico e universale, a partire dal prossimo mese di marzo a coloro che hanno presentato domanda tramite l’applicazione disponibile sul portale dell’Istituto o degli enti di patronato (v. anche le informazioni sul rilascio della procedura informatica per la presentazione della domanda all’INPS).

Come ha specificato la Fondazione Studi, l’ammontare dell’assegno unico e universale è individuato in base all’ISEE ed è modulato “non solo sulla base della condizione economica del nucleo familiare, ma anche sulla situazione patrimoniale che non necessariamente inquadra la ricchezza di una famiglia. Si pensi, ad esempio, agli immobili ricevuti in eredità a fronte dei quali, spesso, le famiglie devono sostenere dei costi senza trarre alcun beneficio economico. Di conseguenza, in assenza di redditi cospicui ma con un ISEE elevato, il valore dell’assegno potrebbe essere inferiore rispetto alle attese”.

L’assegno unico e universale è stato introdotto dal D.Lgs. n. 230/2021 per i nuclei familiari con figli e andrà a sostituire – eliminandoli – il premio nascita o adozioni, gli assegni per il nucleo familiare, il bonus bebè e le detrazioni per i figli a carico.

La misura dell’assegno unico verrà erogato dall’INPS su base mensile, per il periodo compreso tra il mese di marzo di ciascun anno e il mese di febbraio dell’anno successivo, e viene determinato – come sopra si è detto – in base alla condizione economica del nucleo familiare mediante l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), tenendo conto anche dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito del nucleo familiare. Sono inoltre previste delle maggiorazioni per i nuclei familiari con più di due figli o con figli disabili, nonché per le madri con meno di 21 anni.

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Infine, l’assegno unico spetta per ogni figlio minorenne e decorre dal settimo mese di gravidanza. Viene riconosciuto, inoltre, per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del ventunesimo anno di età, a condizione che ricorra uno dei seguenti casi: 1) frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; 2) svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro annui; 3) sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; 4) svolga il servizio civile universale. Raggiunta la maggiore età, i figli potranno chiedere direttamente la corresponsione della quota loro spettante al fine di favorirne l’autonomia.

Per conoscere l’importo dell’assegno unico e universale consultare l’Approfondimento del 02.02.2022, disponibile cliccando sul link.

(Fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)

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