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Con comunicato di ieri, 29 giugno, è stata resa nota dal Governo la raggiunta intesa con le parti sociali relativamente alla questione del blocco dei licenziamenti. È stato quindi firmato l’avviso comune sottoscritto dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando e dai leader di CIGIL (Maurizio Landini), CISL (Luigi Sbarra), UIL (Pierpaolo Bombardieri), Confindustria, Alleanza delle Cooperative e CONFAPI.

Come si legge nel comunicato stampa che ha accompagnato la notizia della raggiunta intesa, le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti, si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua.

L’accordo come sopra raggiunto verrà formulato tramite emendamento da inserire nel decreto Sostegni bis, così da essere convertito in legge entro il prossimo 24 luglio.

Le imprese del settore manifatturiero, che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, potranno così fruire di altre 13 settimane di cassa integrazione, utilizzabili fino al prossimo mese di dicembre, in maniera gratuita, ma con il divieto di procedere nello stesso periodo ai licenziamenti per motivi economici.

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Invece al settore tessile – abbigliamento e pelletteria (altro settore colpito dalla crisi) sono state accordate altre 17 settimane di cassa integrazione gratuita, cioè senza che siano dovuti i contributi addizionali, da utilizzare a partire dal 1° luglio e fino al 31 ottobre 2021. Si tratta in pratica della stessa normativa prevista per le piccole imprese e per quelle del terziario e pertanto anche per loro varrà – fino al 31 ottobre 2021 – il divieto di procedere a licenziamenti per motivi economici, eccezion fatta in caso di cessazione definitiva dell’attività aziendale, sottoscrizione di un accordo collettivo aziendale di incentivo all’esodo, fallimento.

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