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La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza 9900 del 2018, ha reso il seguente principio di diritto: “la colf e badante non può pretendere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato dalla beneficiaria della prestazione se il contratto è stato sottoscritto dalla sorella” (dal Quotidiano del Diritto del Sole 24 Ore del 23.4.2018).

Vediamo insieme i fatti di causa di cui alla sentenza 9900/2018.

Con ricorso al Tribunale del lavoro di Catania, …. conveniva in giudizio … e … (rispettivamente in qualità di datrice di lavoro e beneficiaria della prestazione) per ottenere il pagamento di spettanze in relazione all’attività di badante e collaboratrice domestica svolta presso l’abitazione di ….. Il Tribunale rigettava il ricorso.

La Corte di appello di Catania respingeva l’impugnazione proposta dalla …

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Ad avviso della Corte territoriale andava confermata la pronuncia di rigetto nei confronti di …, avendo la stessa ricorrente manifestamente escluso la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato con tale convenuta, definita solo “beneficiaria della prestazione” ed essendo irrilevante la richiesta di condanna solidale avanzata dalla …. . Quanto alla posizione di …., condivideva il giudizio espresso dal Tribunale circa la mancanza di prova del preteso rapporto di lavoro alle dipendenze della stessa”.

Proponeva ricorso per cassazione la lavoratrice che veniva rigettato dalla Corte Suprema con il principio in epigrafe indicato.

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