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Rimborsi chilometrici: la documentazione probatoria (Cass., Sez. Lav., n. 149/2012)

Il datore di lavoro che intende escludere dall’imponibile contributivo le erogazioni fatte ai dipendenti per i rimborsi chilometrici è sufficiente che documenti i rimborsi stessi con riferimento al mese, ai chilometri percorsi nel mese, al tipo di automezzo usato dal dipendente, all’importo corrisposto sulla base della tariffa Aci, senza che occorra, al riguardo, documentazione specifica recante l’analitica indicazione dei viaggi giornalmente compiuti, delle località di partenza e di destinazione, con specificazione dei clienti visitati e riepilogo giornaliero dei chilometri percorsi.

 Posta elettronica del dipendente: può essere controllata per accertare illeciti (Cass., Sez. Lav., n. 2722/2012)

“Il datore di lavoro può legittimamente esercitare i c.d. controlli difensivi, ossia quei controlli diretti ad accertare comportamenti illeciti dei lavoratori, quando tali comportamenti non riguardino l’esatto adempimento delle obbligazioni discendenti dal rapporto di lavoro, bensì la tutela di beni estranei al rapporto stesso“.

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 Obbligo di assunzione del disabile solo per la qualifica richiesta (Cass. Sez. Lav. n. 7007/2012)

Assunzioni obbligatorie – Richiesta di avviamento del lavoratore disabile – Facoltà di indicazione della qualifica – Rifiuto di assunzione se qualifica diversa o solo «simile» a quella richiesta – Legittimità.

“La ratio dell’art. 9 della legge 2 marzo 1999, n. 68 che attribuisce al datore di lavoro la facoltà di indicare nella richiesta di avviamento la qualifica del lavoratore disabile da assumere a copertura dei posti riservati in un sistema di c.d. avviamento mirato va ravvisata nel consentire, mediante il riferimento ad una specifica qualifica, la indicazione delle prestazioni richieste dal datore di lavoro sotto il profilo qualitativo delle capacità tecnicoprofessionali di cui il lavoratore avviato deve essere provvisto, secondo la formale indicazione dell’atto di avviamento, al fine di una sua collocazione nell’organizzazione aziendale che sia utile all’impresa, e, nello stesso tempo, per consentire che l’espletamento delle mansioni per le quali il lavoratore è stato assunto non si traduca in una lesione della sua professionalità e dignità. Ne consegue che il datore di lavoro può legittimamente rifiutare l’assunzione non soltanto di un lavoratore con qualifica che risulti, in base all’atto di avviamento, diversa, ma anche di un lavoratore con qualifica «simile» a quella richiesta, in mancanza di un previo addestramento o tirocinio da svolgere secondo le modalità previste dall’art. 12 della stessa legge n. 68 del 1999″. [Art. 9 e 12, L.n. 68/1999]

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