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Il Garante della protezione dei dati personali, con Provvedimento n. 190 del 13 maggio 2021, ha multato il Comune di Bolzano, per un controllo indiscriminato dei lavoratori relativamente alla navigazione in internet, con una sanzione di 84 mila euro.

La vicenda riguarda un reclamo presentato da una dipendente del Comune che, nel corso di un procedimento disciplinare, aveva scoperto di essere stata sottoposta ad un controllo indiscriminato e costante. In un primo tempo l’Amministrazione le aveva contestato la consultazione dei social media come Facebook e Youtube durante l’orario di lavoro e poi aveva archiviato il procedimento per l’inattendibilità dei dati di navigazione raccolti.

Sul punto la lavoratrice contestava la mancanza di una informativa specifica sul controllo da parte del datore di lavoro, nonché la violazione dei principi di liceità, correttezza e trasparenza e minimizzazione nel trattamento dei dati personali dei dipendenti del Comune, atteso che il sistema di registrazione degli accessi ad internet impiegato dall’Ente consentiva di effettuare un controllo indiscriminato della cronologia e della tempistica di navigazione in ciascun sito internet visitato.

In particolare, come si legge nel comunicato del Garante, “dagli accertamenti (del Garante) è emerso che il Comune impiegava, da circa dieci anni, un sistema di controllo e filtraggio della navigazione internet dei dipendenti, con la conservazione dei dati per un mese e la creazione di apposita reportistica, per finalità di sicurezza della rete. Sebbene il datore di lavoro avesse stipulato un accordo con le organizzazioni sindacali, come richiesto dalla disciplina di settore, il Garante ha evidenziato che tale trattamento di dati deve comunque rispettare anche i principi di protezione dei dati previsti dal Gdpr. Il sistema, implementato dal Comune, senza aver adeguatamente informato i dipendenti, consentiva invece operazioni di trattamento non necessarie e sproporzionate rispetto alla finalità di protezione e sicurezza della rete interna, effettuando una raccolta preventiva e generalizzata di dati relativi alle connessioni ai siti web visitati dai singoli dipendenti. Il sistema raccoglieva inoltre anche informazioni estranee all’attività professionale e comunque riconducibili alla vita privata dell’interessato.

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Nel provvedimento l’Autorità ha rimarcato che l’esigenza di ridurre il rischio di usi impropri della navigazione in Internet non può portare al completo annullamento di ogni aspettativa di riservatezza dell’interessato sul luogo di lavoro, anche nei casi in cui il dipendente utilizzi i servizi di rete messi a disposizione del datore di lavoro.

Nell’ambito dell’istruttoria, sono state inoltre riscontrate violazioni anche in merito al trattamento dei dati relativi alle richieste di accertamento medico straordinario da parte dei dipendenti, effettuate attraverso un apposito modulo, Il modulo, messo a disposizione dall’amministrazione, prevedeva la presa visione obbligatoria da parte del dirigente dell’unità organizzativa, circostanza che comportava un trattamento di dati sulla salute illecito.

Il Garante, tenendo conto della piena collaborazione dell’amministrazione, ha disposto una sanzione di 84.000 euro per l’illecito trattamento dei dati del personale. Il Comune dovrà anche adottare misure tecniche e organizzative per anonimizzare il dato relativo alla postazione di lavoro dei dipendenti, cancellare i dati personali presenti nei log di navigazione web registrati, nonché aggiornare le procedure interne individuate e inserite nell’accordo sindacale”.

(Fonte: Garante della Protezione dei dati Personali)

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