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Disabili gravi in arrivo una nuova legge

Sarà presto all’esame in Commissione Lavoro del Senato il DDL n. 2232 in materia di assistenza ai disabili gravi e privi di sostegno familiare. La finalità di tale legge, ribattezzata “Dopo di noi”, si propone di aiutare i disabili gravi nel momento in cui verranno a mancare i genitori e/o i familiari.

A parlarcene è l’articolo pubblicato oggi (24.2.2016) dal Sole 24 Ore (Firma: Mauro Pizzin; Titolo: “Rete di sostegno per i disabili soli”) che vi proponiamo.

Ecco l’articolo.

Dopo il via libera della Camera lo scorso 4 febbraio, dovrebbe slittare a martedì 1° marzo l’esame in commissione Lavoro del Senato del disegno di legge 2232 in materia di assistenza dei disabili gravi privi di sostegno familiare, che avrebbe dovuto iniziare ieri.

Quella che è stata già battezzata come legge del “Dopo di noi” si pone l’obiettivo di evitare per quanto possibile l’istituzionalizzazione dei disabili più gravi nel momento in cui vengono a mancare i genitori e di incrementare le risorse per l’integrazione e lo sviluppo di una rete di protezione attraverso una serie d’iniziative che vanno dall’istituzione di un fondo per l’assistenza successivo alla scomparsa dei genitori/familiari all’introduzione di regimi fiscali agevolati per la loro assistenza, dall’attivazione di percorsi per l’indipendenza degli individui alla creazione e il sostegno di case-famiglia o di comunità. Novità forse più grande, vengono previste, inoltre, agevolazioni come l’esenzione dall’imposta di successione e donazione a vantaggio dei trust istituiti in favore delle persone con disabilità grave accertata (sul punto, si legga l’articolo sotto).

Destinatari della normativa sono persone con disabilità grave non determinata da naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare in quanto senza genitori o perché gli stessi non sono in grado di sostenere la responsabilità della loro assistenza (ad esempio perché molto anziani): per esse è prevista la progressiva presa in carico durante l’esistenza in vita dei genitori stessi, fermi restando i livelli essenziali di assistenza e gli altri benefici previsti dalla legislazione nazionale a favore dei disabili. «Attualmente – spiega il deputato Ileana Argentin, motore del Ddl – non possiamo nasconderci il fatto che il percorso del disabile trova sostegno soprattutto nella famiglia, essendo ancora carenti i servizi pubblici. In questo contesto l’obiettivo della legge, rivolta prima di tutto ai genitori dei disabili, è di aumentare i servizi di assistenza per prepararsi al momento in cui i familiari non ci saranno più o non saranno in grado d’intervenire».

Per il sostegno di queste persone l’articolo 3 del testo, suddiviso in 10 articoli, prevede l’istituzione di un fondo specifico con una dotazione di 90 milioni per il 2016, 38,8 milioni per il 2017 e 56,1 milioni l’anno dal 2018, il cui accesso è subordinato alla presenza di requisiti da individuare con decreto del Lavoro entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Spetta alle Regioni la definizione dei criteri e delle modalità di erogazione dei finanziamenti, la verifica delle attività svolte e le eventuali revoche dei finanziamenti concessi.

Il fondo potrà sostenere programmi innovativi di residenzialità, realizzare interventi di permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte a eventuali emergenze, nonché sviluppare programmi per il maggior livello di autonomia possibile da parte del disabile: tutte misure al cui finanziamento potranno concorrere Regioni, enti locali, organismi del terzo settore e altri soggetti di diritto privato con comprovata esperienza nel settore dell’assistenza alle persone.

La legge è destinata anche ad incentivare la stipula di polizze assicurative finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave, per le quali è previsto un incremento della detraibilità dei premi versati per rischi di morte da 530 a 750 euro.

«Questa legge – sottolinea ancora Argentin – è fondamentale perché crea un nuovo capitolo di bilancio e non va a togliere soldi alla non autosufficienza. E proprio perché il capitolo relativo alla dotazione finanziaria è strategico dico che, se in Senato dovessero venire apportate delle modifiche al testo, si dovrà anche indicare dove trovare i fondi per realizzarle».

L’intenzione di fissare tempi stretti per l’iter del DDL nella commissione Lavoro del Senato è, nel frattempo, manifestata dalla relatrice Annamaria Parente: «L’intenzione – spiega – è di procedere abbastanza in fretta perché sappiamo che si tratta di un provvedimento molto atteso. Quanto a possibili emendamenti, quello che posso dire ora è che mi preme approfondire alcuni temi come quello del trust, per comprendere come esso possa diventare davvero fruibile, nonché la parte relativa ai livelli essenziali delle prestazioni. Su questo fronte – conclude – fisserò un calendario di audizioni coinvolgendo le stesse associazioni dei disabili».

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