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DURC on line e disguidi tecnici:

Continuano i disguidi tecnici con il DURC on line e si è pertanto reso necessario un nuovo intervento dell’INPS sull’argomento.

Di questo ci parla un articolo pubblicato ieri (7 agosto 2015) sul Sole 24 Ore (Firma: Mauro Pizzin; Titolo: “Regolarizzazioni in tilt, l’INPS rimedia”).

Ecco l’articolo.

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Dovranno essere riconosciute come regolari ai fini del Durc interno le posizioni di tutte quelle aziende che avevano presentato istanze di dilazione amministrativa all’Inps fra l’11 e il 15 luglio scorso per procedere alla sistemazione degli avvisi d’irregolarità inviati dall’Istituto alla fine dello scorso maggio, le quali si erano viste respingere la richiesta prima dei 45 giorni dalla data di consegna-notifica, complice una trasmissione anticipata delle posizioni all’Agente della riscossione.

La rassicurazione è arrivata dallo stesso Inps, che con un messaggio interno diramato nei giorni scorsi ha dato indicazione alle sedi territoriali di non disconoscere per le aziende interessate la spettanza delle agevolazioni contributive legate al Durc interno, il documento unico di regolarità contributiva richiesto ai datori di lavoro per fruire di benefici normativi e contributivi.

Il problema – segnalato dai consulenti del lavoro alla Direzione centrale dell’Inps- era sorto perchè circa 5-6 giorni prima delle scadenze, per un disguido tecnico, l’istituto di previdenza aveva tecnicamente “infasato” il ruolo al concessionario, ossia trasferito alcune posizioni all’agente della riscossione, con la conseguenza che l’istanza di rateizzazione presentata da alcuni datori di lavoro all’Inps non era stata accolta in quanto la sede non aveva più la disponibilità della somma, rendendo improcedibile la richiesta di rateizzazione in fase amministrativa.

A quel punto l’azienda si è trovata incolpevolmente con il termine dei 45 giorni scaduto, non essendoci più i tempi per una richiesta di rateizzazione presso il concessionario della riscossione.

Per l’Istituto queste istanze di dilazione possono essere a questo punto considerate come atti propedeutici all’accesso alla regolarizzazione e, come conseguenza, può essere effettuata da parte delle sedi la forzatura del “semaforo rosso” in modo da non disconoscere la spettanza delle agevolazioni.

Soddisfazione per il rapido superamento del problema, che è stato risolto nell’arco di una settimana, è stata espressa dal vicepresidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Vincenzo Silvestri, che ha anche la delega ai rapporti con l’istituto di previdenza. «Abbiamo posto rimedio ai problemi segnalatici grazie al tempestivo ed efficace intervento dell’Inps – ha commentato Silvestri -. La segnalazione del mese di luglio del Consiglio nazionale è stata raccolta dalla direzione dell’ente di previdenza, che ha trovato il modo per evitare disguidi e danni alle aziende. La richiesta di rateizzazione fa salvi i benefici normativi e contributivi. Ora tocca alle sedi territoriali dell’Istituto applicare questo messaggio e da parte nostra ci sarà la massima vigilanza».

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