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In arrivo il bonus malus per la CIG:

In tema di CIG, il nuovo schema di decreto legislativo sulla cassa integrazione (attuativo del Jobs Act) e attualmente in fase di approvazione presso il Consiglio dei Ministri, potrebbe prevedere un sistema “bonus malus” inteso come “più ricorri alla CIG, più paghi”: infatti l’addizionale prevista sarà:

  • per i primi 12 mesi: 9%, del 12%
  • tra 12 e 24 mesi: del 12%
  • per 36 mesi di utilizzo: 15%

La CIG inoltre avrà una durata di 24 mesi e sarà estesa anche agli apprendisti; inoltre non sarà più possibile ricorrere alla CIG in caso di cessazione definitiva delle attività (o di ramo di attività).

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Scompare dal nuovo testo del decreto legislativo di cui sopra, l’automatismo nell’utilizzo preventivo dei contratti di solidarietà per poter accedere alla CIG: in pratica le aziende che ricorrono ai contratti di solidarietà per 24 mesi potranno utilizzare la CIG per 12 mesi, avendo una copertura totale di 36 mesi.

È previsto inoltre uno sconto del 10% sull’aliquota ordinaria per le imprese che oggi versano l’1,90% e per quelle con più di 50 dipendenti che pagano il 2,20%: queste pagheranno, rispettivamente, l’1,70% e il 2%.

Invece, in caso di crisi di industrie di rilevanza nazionale sarà messo a disposizione un fondo di 50 milioni di euro per dare ai lavoratori un sostegno al reddito fino a 6 mesi senza che scatti la disoccupazione.

Mentre invece il decreto legislativo sugli strumenti di tutela in costanza di rapporto (sempre attuativo del Jobs Act) anch’esso attualmente in fase di elaborazione presso il Consiglio dei Ministri, potrebbe prevedere che il sostegno al reddito, per le crisi temporanee, sarà esteso a tutte le imprese con oltre 5 dipendenti e quindi escluse dagli ammortizzatori sociali ordinari. In pratica dal prossimo 1° gennaio ciò sarà possibile nei seguenti modi:

  • con autofinanziamento delle prestazioni (operative dal 1° luglio 2016 grazie ai fondi di solidarietà bilaterali;
  • con il fondo residuale presso l’Inps che avrà l’aliquota allo 0,45% (per le aziende da 6 a 15 dipendenti) e allo 0,65% (oltre i 15).

Per quanto concerne il decreto legislativo sulle politiche attive (sempre in attuazione del Jobs Act), sarà istituita l’Agenzia Nazionale (ANPAL) che si occuperà di servizi per l’impiego, politiche attive e Naspi.

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