Quando un’operazione è ritenuta sospetta, la banca ha l’obbligo di segnalarla all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF)

Le operazioni bancarie, come prelievi, versamenti e transazioni con carte di pagamento, possono essere oggetto di attenzione da parte degli enti preposti al monitoraggio finanziario.

Quando un’operazione è ritenuta sospetta, la banca ha l’obbligo di segnalarla all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), una struttura che ha il compito di prevenire fenomeni di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo. Ma quali sono le operazioni che rischiano di essere segnalate e chi ha l’obbligo di farlo?

Contrariamente a quanto si possa pensare, non sono solo le banche a dover segnalare le operazioni sospette. La normativa che regola le segnalazioni si applica a una vasta rete di soggetti, che comprende sia gli intermediari finanziari che quelli non finanziari.

Tra gli operatori bancari e finanziari obbligati a inviare segnalazioni ci sono banche e Poste, intermediari e operatori finanziari, società fiduciarie, imprese di assicurazioni Anche soggetti non finanziari hanno il dovere di segnalare operazioni sospette, tra cui professionisti come notai, commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro, studi legali e contabili, nonché società di revisione, uffici della Pubblica Amministrazione, operatori in valuta virtuale, prestatori di servizi di gioco, soggetti in attività di custodia e trasporto valori

Quando un’operazione è sospetta?

Un’operazione viene segnalata all’UIF quando il comportamento o la transazione non si adattano al profilo economico e finanziario del cliente, risultando quindi anomali. Tuttavia, la segnalazione non avviene in automatico: prima di inviarla, l’operatore deve compiere delle verifiche per giustificare il comportamento sospetto. Solo se queste verifiche non danno risposte rassicuranti si procede con la segnalazione.

Segnalazione contanti
Le operazioni in contanti, generalmente tra le più sospette – (diritto-lavoro.com)

In generale, le operazioni sospette possono essere legate a tre tipologie principali. Riciclaggio di denaro, il tentativo di “ripulire” denaro ottenuto da attività illecite, rendendolo apparentemente legittimo. Finanziamento del terrorismo, transazioni sospette che potrebbero essere collegate al finanziamento di attività terroristiche. Proliferazione di armi di distruzione di massa, operazioni che potrebbero essere collegate alla produzione o diffusione di armi nucleari, chimiche o biologiche.

Le operazioni bancarie più comuni che possono sollevare dubbi sono bonifici nazionali ed esteri, soprattutto quando l’importo o la destinazione dei fondi non sono giustificabili; carte di pagamento e moneta elettronica; operazioni in contante; giochi e scommesse, operazioni immobiliari e societarie e commercio di oro e preziosi. 

Quando un’operazione viene segnalata all’UIF, questa può prendere diverse strade, tra cui un approfondimento da parte delle autorità fiscali, come l’Agenzia delle Entrate, o addirittura della Guardia di Finanza. A seconda della gravità della situazione, il cliente potrebbe essere sottoposto a un accertamento fiscale o ad altre verifiche di tipo legale. Le segnalazioni non comportano di per sé la certezza di un illecito, ma sono strumenti per monitorare e prevenire comportamenti fraudolenti o illeciti.