Un congedo retribuito previsto dall’INPS, che consente di sospendere l’attività lavorativa fino a un massimo di 24 mesi. I dettagli

Per tutta la durata del congedo, l’INPS riconosce un’indennità mensile pari alla retribuzione percepita nell’ultimo mese di lavoro, limitatamente alle voci fisse e continuative (sono escluse, quindi, le componenti variabili come premi o straordinari). Nel 2025 il tetto massimo annuo previsto è di circa 57.000 euro, che include anche i contributi figurativi.

Durante il congedo, il rapporto di lavoro viene sospeso ma non interrotto: ciò significa che il lavoratore mantiene il proprio posto, pur non maturando ferie, TFR o altri istituti legati alla presenza in servizio. È possibile usufruire del congedo anche in maniera non continuativa, suddividendo i giorni in più periodi, purché ogni richiesta sia autorizzata e documentata dall’INPS.

A chi è destinato il congedo

Il congedo straordinario INPS può essere richiesto esclusivamente dai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. Sono esclusi i collaboratori, i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e quelli con contratto di lavoro domestico.

Congedo assistenza disabili
Il congedo per l’assistenza dai disabili – (diritto-lavoro.com)

Il beneficio è riservato a chi assiste un familiare con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992. Il familiare da assistere deve essere convivente con il lavoratore al momento della richiesta, e la convivenza deve essere mantenuta per tutta la durata del congedo. Inoltre, il soggetto disabile non deve essere ricoverato a tempo pieno in una struttura assistenziale, a meno che non si tratti di un ricovero temporaneo per terapie o visite.

L’ordine di priorità nell’accesso al congedo segue uno schema preciso: in primo luogo può presentare domanda il coniuge convivente della persona con disabilità, poi i genitori, i figli, i fratelli e le sorelle conviventi, e infine altri parenti fino al terzo grado.

Il congedo può durare al massimo due anni complessivi, anche se frazionati nel tempo. Questo limite vale per ogni lavoratore e per ciascun disabile assistito: se più familiari si alternano nella cura della stessa persona, la durata massima resta comunque di 24 mesi complessivi.

Il congedo è infatti coperto da contribuzione figurativa, utile ai fini della pensione sia per il calcolo dell’anzianità contributiva che per il raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione. Tuttavia, come accennato, durante questo periodo non maturano ferie, tredicesima, quattordicesima o TFR, né possono essere effettuate attività lavorative.

La richiesta deve essere presentata esclusivamente in via telematica attraverso il portale dell’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Nella domanda vanno indicati i dati del lavoratore, quelli della persona con disabilità, la documentazione che attesta lo stato di disabilità grave e la convivenza, oltre al periodo di congedo richiesto.