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Dal 3 luglio 2023 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 85 di conversione in legge del Decreto Lavoro. Come suggerisce il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i cambiamenti del decreto legge n. 48 del 2023 fanno riferimento a “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro“.

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge del 3 luglio 2023 n. 85 di conversione in legge con modificazioni del decreto legge n.48. Cambiamenti importanti che prevedono misure in favore di lavorati, imprese e famiglie e che sono comprese nel Decreto Lavoro 2023. Misure che, come ha specificato anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, risultavano “urgenti” sia a livello dell’inclusione sociale, ma anche per agevolare l’accesso di tutti al mondo del lavoro.

Le principali misure introdotte nel Decreto Lavoro 2023

Una delle principali misure del Decreto Lavoro 2023 è l’introduzione dell’Assegno di Inclusione. Nello specifico, dal 1° gennaio 2024 questa misura entra in vigore per contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale delle fasce deboli. Previsti, in tal senso, percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politica attiva del lavoro. L’Assegno di Inclusione è condizionato alla prova dei redditi e all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa. La seconda misura riguarda l’introduzione del Supporto per la formazione e il lavoro. Quest’ultima sarà effettiva dal 1° settembre 2023 ed è utilizzabile dai componenti fra i 18 e i 59 anni appartenenti a nuclei familiari il cui ISEE non superi i 6000 euro annui. In questo caso si tratta di progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro.

Una terza principale misura introdotta nel Decreto Lavoro 2023 è la semplificazione delle informazioni dovute dal datore di lavoro al momento dell’assunzione. Con essa anche la semplificazione dell’utilizzo dei contratti a termine, con razionalizzazione delle causali necessarie per la stipula di contratti fra i 12 ed i 24 mesi e per proroga e rinnovo dei contratti che si estendono oltre i 12 mesi. A queste misure si aggiunge l’incentivazione dell’utilizzo dei contratti a tempo indeterminato, con esclusione dai limiti quantitativi dei lavoratori somministrati assunti con contratto di apprendistato. Oltre all’esenzione dai limiti quantitativi della somministrazione a tempo indeterminato di lavoratori in “ex mobilità“, soggetti disoccupati che godono da almeno sei mesi di trattamenti di disoccupazione non agricola o di ammortizzatori sociali e lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati.

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Tra le misure anche la proroga al 2024 dei contratti di espansione. Previsto poi anche il prepensionamento di giornalisti dipendenti da imprese del settore dell’editoria. Misura del Decreto Lavoro 2023 anche lo stralcio dei debiti contributivi dei soggetti iscritti alle gestioni artigiani e commercianti. Così come lavoratori autonomi agricoli, committenti e professionisti iscritti alla gestione separata dell’INPS. Per i quali si annullano i debiti contributivi delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro.

Gli incentivi

Il Decreto Lavoro 2023 prevede, inoltre, anche incentivi per l’assunzione di percettori di Assegno di Inclusione, per l’occupazione giovanile, in particolare, per under 30, neet e giovani registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani e per il lavoro dei disabili. Tra gli incentivi anche quello per l’uso delle Prestazioni Occasionali del settore turistico e termale. Tra le misure anche l’incremento del Fondo nuovo competenze grazie a fondi nazionali (Programma nazionale giovani, donne e lavoro) e comunitari (FSE+ e POC SPAO) atto a finanziare accordi sindacali sottoscritti a decorrere dal 2023. Oltre a favorire anche l’aggiornamento della professionalità dei lavoratori nel campo della transizione ecologica e digitale.

Ulteriore misura l’esonero parziale dei contributi a carico dei lavoratori, per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023. In questo caso si prevede la riduzione della aliquota contributiva a carico dei lavoratori subordinati che guadagnano fino a 35.000 euro lordi annui. Ancora, prevista dal Decreto Lavoro 2023 la detassazione del lavoro straordinario e notturno svolto nei festivi per il settore turismo e termali. Tra le detassazioni anche quelle delle misure di welfare (inerenti al 2023) con elevazione sino a 3.000 euro della soglia dei fringe benefits per i soli lavoratori dipendenti con figli a carico.

Una delle misure principali introdotte anche l’incremento pare a 5 milioni di euro per l’anno 2023 del Fondo per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Estesa, inoltre, la tutela assicurativa INAIL a studenti e personale occupato nel sistema nazionale di istruzione e formazione. Prevista per tutti gli ambienti scolastici e terziari professionalizzanti. A queste misure si aggiunge l’introduzione di nuove disposizioni per la nomina del medico competente e per la vigilanza atti a potenziare la sicurezza sul lavoro. Ed infine, tra le modifiche principali del Decreto Lavoro 2023 la previsione di una forma di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga fino al 31 dicembre 2023. Una misura prevista per le imprese che nel corso del 2022 non sono riuscite a dare completa attuazione a piani di ristrutturazione e riorganizzazione.

(Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)

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