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In termini di disoccupazione, secondo i dati Istat del primo trimestre del 2023 sono il 2,1% i posti di lavoro vacanti. Un tasso che diminuisce di 0,3 punti nel confronto congiunturale. Ancora in crescita, però su base annua.

Rispetto a quanto elaborato dai dati Istat in merito al primo trimestre 2023, i posti di lavoro vacanti sarebbero diminuiti di 0,3 punti in merito al confronto congiunturale. Un dato che attesta, attualmente, questo valore al 2,1% in tutta Italia. In termini di disoccupazione ed occupazione, di definiscono questi posti di lavoro quelli per i quali i datori di lavoro cercano attivamente candidati adatti al di fuori dell’impresa e, come scrive Ansa: “Sono disposti a fare sforzi supplementari per trovarli“. Rispetto alla base annua, tuttavia, questo fattore risulta ancora in crescita di 0,1 punti.

Disoccupazione e occupazione primo trimestre 2023

Come riporta il sito ufficiale dell’Istat, nel primo trimestre del 2023, l’input di lavoro (misurato in base alle ore lavorate) è aumento dell’1,3% rispetto al trimetre precedente e, addirittura, del 3,3% rispetto al primo trimestre del 2022. In questo stesso periodo, il Pil ha registrato una aumento dello 0,6% in termini congiunturali ed ha subito una crescita dell’1,9% in termini tendenziali. In sostanza, in termini di occupazione e disoccupazione, gli occupati al primo trimestre del 2023 sarebbero 104mila in più rispetto all’ultimo trimestre del 2022. Nello specifico, chiarisce sempre l’Istat, che l’aumento coinvolge i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti. Mentre, per quanto riguarda i dipendenti a termine sembrano essere lievemente diminuiti.

In sostanza alla crescita del numero di disoccupati (+23mila) si associa la diminuzione degli inattivi nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni (-150mila). Dunque, anche i tassi presentano una situazione simile. Se il tasso di occupazione sale di +,3 punti, quello di disoccupazione aumenta di +0,1 punti. Invece, il tasso di inattività (fascia 15-64 anni) scende a -0,4 punti. Come spiega sempre l’Istat, inoltre, in merito ai dati provvisori del mese di aprile si segnala un’ulteriore crescita degli occupati rispetto al mese precedente. A questa si accompagnerebbe anche un calo dei disoccupati e degli inattivi. Dunque, in generale, si dovrebbe registrare un aumento del tasso di occupazione e una diminuzione del tasso di disoccupazione e di inattività.

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Termini tendenziali e imprese

Anche per quando riguarda i termini tendenziali, l’aumento degli occupati coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+3,7%) e gli indipendenti (+1,0%). Si riduce, anche in questo caso, il numero dei dipendenti a termine. Inoltre, rispetto al primo trimestre del 2022 il calo dei disoccupati procede con un andamento del -3,5% in un anno. Calo anche tra gli inattivi che scende a -4,3% nella fascia compresa tra i 15 e i 64 anni. Dinamica, quella appena descritta a livello tendenziale, che si riflette in una crescita del tasso di occupazione di +1,5 punti rispetto al primo trimestre del 2022 e di una diminuzione di disoccupazione e inattività, rispettivamente, di -0,5 e -1,4 punti. Per quanto riguarda le imprese, poi, si registra un incremento della crescita congiunturale delle posizioni lavorative.

Una crescita che si registra sia per l’aumento della componente a tempo pieno, sia per una spinta a rialzo rispetto al tempo parziale. In termini tendenziali, la crescita delle posizioni dipendenti è pari al 3,1%, con un aumento più alto per il full time. Aumentano, inoltre, anche le ore lavorate per dipendente, sia in termini congiunturali (+1,9%) che in termini tendenziali (+4,6%). Scende, poi, il ricorso alla cassa integrazione pari a 8,7 ore ogni mille lavorate. In definitiva, il tasso dei posti vacanti nel confronto congiunturale diminuisce di -0,3 punti, mentre è ancora in crescita, di +0,1 punti, in quello tendenziale.

(Fonte: ISTAT)

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