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Piano di utilizzo del telelavoro Ministero Sviluppo

Con nota del 31 marzo 2014 il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato lo stato di attuazione del c.d. Piano di utilizzo del telelavoro (ex art. 9, comma 7 del D.L. n. 179/2012, convertito in L.n. 221/2012). E poichè questo si rivolge, non solo ai dipendenti del Ministero stesso con contratto a tempo indeterminato, ma anche a quelli con contratto a tempo determinato, potrebbe rappresentare una nuova opportunità di lavoro per coloro che hanno il contratto in scadenza.

A seguito della evoluzione normativa intervenuta, dell’utilizzo crescente del telelavoro e dell’esperienza gestionale maturata, è stata approvata dal Ministero dello Sviluppo Economico, in data 29 ottobre 2013, una nuova disciplina_Telelavoro (allegata al presente articolo) la quale prevede che i progetti di telelavoro, aventi una durata minima di 6 mesi e massima di 24 mesi (eventualmente rinnovabili), sono elaborati dal dirigente dell’ufficio dove presta servizio il lavoratore interessato, anche su iniziativa di quest’ultimo, ed approvati dal direttore generale competente. Il Ministero ha inoltre reso noto che per ogni telelavoratore è stimata una spesa di € 1.500,00 per l’acquisto della postazione Personal Computer portatile, del monitor, della licenza software telelavoro, nonchè per l’assistenza tecnica, di circa € 40,00 per l’acquisto di un porta PC, e di circa € 300,00 all’anno per il rimborso forfetario delle spese elettriche e telefoniche. Invece, sul fronte dei risparmi, le riduzioni di oneri finanziari riguardano la spesa per i buoni pasto (circa € 1300,00 all’anno per telelavoratore) e per lo straordinario. Inoltre, ulteriori risparmi si realizzano mediante misure di razionalizzazione delle postazioni e degli spazi dedicati ai telelavoratori nella sede di servizio. Per quanto concerne poi le attività per le quali non è possibile l’utilizzo del Telelavoro, il Ministero ha precisato che tenuto conto che non esistonono, in linea di principio, professionalità cui sia precluso l’accesso al telelavoro, la disciplina emanata prevede che sono considerate non telelavorabili tutte quelle attività per le quali non sia possibile la lavorazione di una ingente quantità di documenti cartacei all’esterno della sede di lavoro e/o siano necessarie frequenti interrelazioni con altri dipendenti e/o con utenti interni/esterni presso la sede di lavoro.

Il Ministero, infine, ha precisato circa lo stato di attuazione del telelavoro che al 31 dicembre 2013 erano attivit, nel quadro dell’Accordo del 16.10.2008, 80 progetti che, secondo la nuova disciplina, proseguiranno fino al 31 dicembre 2014 e potranno essere eventualmente riproposti. Al momento sono in corso di valutazione 14 progetti, che partiranno alla scadenza del prossimo 1° luglio 2014 (l’altra è scaduta il 1° aprile 2014), cui potranno aggiungersene di ulteriori anche in considerazione dell’ultima tornata di avvio fissata al 1° ottobre.

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Al 31 marzo 2014 sono presenti 94 progetti, di cui 80 già avviati e 14 di prossimo avvio. La percentuale complessiva di personale in telelavoro, tra progetti attivi al 31.12.2013 e progetti di prossimo avvio, è pari, al momento, al 3,07% della dotazione organica del personale delle aree.

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