Il 2026 si prospetta come un anno favorevole per i pensionati italiani, grazie a una serie di cambiamenti previsti dalla riforma fiscale
Dopo mesi di incertezze e discussioni politiche, il governo ha deciso di mettere in atto un intervento mirato che ridurrà il carico fiscale sui pensionati, portando benefici tangibili al netto in busta paga. Ecco cosa c’è da sapere sulle novità fiscali e su come queste influenzeranno le pensioni nel 2026.
Com’è noto, il tema delle pensioni in Italia è, da sempre, molto caldo. Non solo sotto il profilo economico. Ma anche per ciò che concerne gli aspetti politici e sociali.
In un periodo di inflazione elevata e aumento del costo della vita, questi piccoli incrementi possono rappresentare un aiuto concreto per molti, consentendo di far fronte a spese quotidiane più elevate. Il vantaggio fiscale, sebbene possa sembrare esiguo, avrà sicuramente un impatto positivo sul benessere economico di milioni di pensionati.
Tutte le novità per i pensionati nel 2026
Il governo ha annunciato un taglio dell’aliquota Irpef sul secondo scaglione di reddito, quello compreso tra i 28.000 e i 50.000 euro lordi. Questa misura rientra in un piano di riforma fiscale più ampio, approvato con la delega del 2023, che mira a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, una fascia che include la maggior parte dei pensionati italiani.

L’obiettivo è duplice: alleggerire il carico fiscale sui redditi medio-bassi e stimolare la domanda interna, restituendo potere d’acquisto a milioni di famiglie, anche quelle pensionate. Con la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, chi percepisce pensioni lorde fino a 50.000 euro avrà un risparmio annuo che può arrivare fino a 440 euro, pari a circa 36-37 euro al mese. Sebbene la cifra non sembri enorme, in un periodo caratterizzato da inflazione e aumento del costo della vita, questo risparmio può fare una differenza significativa.
Se la riforma fiscale verrà confermata e finanziata dalla Legge di Bilancio del prossimo anno, i pensionati vedranno un vantaggio concreto nel loro cedolino mensile. In base alle simulazioni attuali, chi ha una pensione annua lorda tra i 28.000 e i 50.000 euro avrà un risparmio che va dai 40 ai 440 euro all’anno, con un incremento mensile che varia dai 3 ai 37 euro. Ecco un esempio pratico. Pensione lorda di 28.000 euro: nessun risparmio fiscale. Pensione lorda di 30.000 euro: risparmio di circa 40 euro all’anno, cioè 3,33 euro al mese. Pensione lorda di 50.000 euro: risparmio massimo di 440 euro all’anno, pari a 36,67 euro al mese.
I pensionati con redditi inferiori ai 28.000 euro lordi, purtroppo, non beneficeranno di questa misura, in quanto l’aliquota sul loro reddito rimarrà al 23%.





