Una rivisitazione nella gestione degli abusi edilizi, con l’introduzione di nuove norme che semplificano il processo di regolarizzazione
Tradizionalmente, la sanatoria di un abuso edilizio comportava un lungo iter burocratico, costi elevati e tempi di attesa incerti. Tuttavia, il governo ha deciso di semplificare questo processo, proponendo soluzioni più rapide, gratuite e automatiche per gli abusi di piccola entità.
Le nuove norme che promuovono sanatorie automatiche e semplificazioni edilizie pongono l’Italia sulla strada di una gestione più efficiente degli abusi edilizi.
Come sanare gli abusi edilizi
Una delle principali novità riguarda la possibilità di sanare abusi edilizi senza la necessità di una lunga attesa o di una serie complessa di passaggi burocratici. Il meccanismo di sanatoria automatica si applica a quei casi in cui la discrepanza tra il progetto iniziale e lo stato effettivo dell’opera non superi il 2%. In questi casi, l’intervento può essere regolarizzato senza costi e con una procedura semplificata, favorendo una risoluzione più rapida del contenzioso edilizio.

Esistono altre due circostanze in cui è possibile ricorrere a una sanatoria automatica. La prima riguarda i casi in cui l’abuso edilizio non infrange le normative urbanistiche e non compromette l’agibilità dell’immobile. In questi casi, non c’è rischio per la sicurezza o l’integrità dell’edificio, e la regolarizzazione può avvenire senza complicazioni.
Il secondo caso si riferisce a quelle situazioni in cui piccole irregolarità sono state rilevate da un tecnico abilitato e documentate in una dichiarazione allegata agli atti di trasferimento o di scioglimento di comunione di diritti reali, come nel caso di compravendite immobiliari o divisioni ereditarie.
Anche la Corte di Cassazione ha espresso parere favorevole alla possibilità di risolvere gli abusi edilizi attraverso sanatorie piuttosto che procedere con la demolizione. Quando si tratta di decidere se demolire un immobile, infatti, la Cassazione prende in considerazione diversi fattori, tra cui se l’edificio è una prima, seconda o terza casa, se il proprietario ha diritto di abitazione, e la posizione geografica dell’immobile. Quest’ultimo fattore, in particolare, potrebbe rendere difficile eseguire la demolizione, soprattutto in zone a forte vincolo urbanistico o in aree di interesse paesaggistico.
Oltre alle sanatorie automatiche, il governo sta preparando una serie di nuove misure per semplificare ulteriormente il settore edilizio, rendendo più veloci i permessi per lavori di minore entità. Queste nuove norme puntano a semplificare l’approvazione di interventi che non alterano significativamente la struttura dell’edificio, come ad esempio modifiche interne o piccoli ampliamenti. L’obiettivo è ridurre la burocrazia, permettendo ai cittadini di effettuare lavori senza dover attendere troppo tempo per le autorizzazioni comunali.
Una delle semplificazioni più concrete riguarda la costruzione di verande, un intervento molto comune nelle abitazioni private. Fino ad ora, la costruzione di verande richiedeva una richiesta formale di permesso di costruire. Tuttavia, con le nuove semplificazioni, sarà possibile realizzare verande chiuse senza alcuna autorizzazione, purché siano costruite con materiali specifici, come le vetrate “VePa” – delle chiusure trasparenti amovibili, perfette per proteggere l’ambiente esterno dalle intemperie senza compromettere l’aspetto estetico dell’edificio.





