Non servono sempre 20 anni di versamenti per ottenere la pensione: con alcune deroghe è possibile uscire con soli 15 anni di contributi. E l’importo mensile può sorprendere più del previsto.
La pensione per molti appare come un miraggio, soprattutto se si pensa al numero di anni di lavoro che bisogna superare per raggiungerla. Eppure, esistono casi in cui si può andare in pensione anche con soli 15 anni di contributi, anche se a determinate condizioni. Una possibilità reale, ma poco conosciuta, che può interessare chi ha avuto carriere discontinue, interruzioni lavorative o periodi all’estero.
Negli ultimi anni, le regole previdenziali sono cambiate più volte, ma la base resta la stessa: per accedere alla pensione di vecchiaia servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, come stabilito dalla Legge Fornero del 2011. Tuttavia, la normativa prevede alcune deroghe speciali, note come “deroghe Amato”, che aprono la porta al pensionamento anche a chi non ha raggiunto il requisito minimo dei 20 anni. Ed è proprio qui che entra in gioco la possibilità di ritirarsi con 15 anni di versamenti.
Si tratta di un’eccezione alla regola, riservata a chi risponde a precisi requisiti contributivi e temporali. Ma la sorpresa vera arriva quando si calcola quanto si può effettivamente guadagnare con una pensione basata su 15 anni di contributi: l’importo può risultare più alto di quanto molti immaginino.
Pensione con 15 anni di contributi: chi può ottenerla
Per accedere alla pensione con 15 anni di contributi bisogna rientrare in una delle tre deroghe Amato, introdotte nel 1992 per tutelare alcune categorie di lavoratori. In particolare:

- I contributi devono essere stati versati entro il 31 dicembre 1992;
- L’INPS deve aver autorizzato il versamento dei contributi volontari entro la stessa data;
- Il primo contributo deve risalire ad almeno 25 anni prima della domanda di pensione.
A questi criteri si aggiunge la regola secondo cui il lavoratore non deve aver accumulato, in precedenza, più di 10 anni di lavoro continuativi con almeno 52 settimane l’anno. Insomma, si tratta di una possibilità non per tutti, ma che può rappresentare un’opportunità preziosa per chi ha avuto percorsi lavorativi frammentati.
La cifra della pensione con 15 anni di contributi dipende da due elementi fondamentali: il montante contributivo, cioè la somma dei contributi effettivamente versati e il coefficiente di trasformazione, che varia in base all’età di uscita dal lavoro.
Più tardi si va in pensione, più alto sarà il coefficiente e quindi l’importo mensile. Secondo alcune simulazioni, chi ha maturato 15 anni di contributi può ricevere una pensione che oscilla tra i 550 e i 750 euro al mese, a seconda dell’età e dell’entità dei versamenti. Una cifra che può salire leggermente se si hanno contributi versati in anni di stipendi medio-alti o se si raggiunge un’età anagrafica più avanzata (70 anni o oltre). La pensione con 15 anni di contributi rappresenta una via d’uscita alternativa per chi non riesce a soddisfare i 20 anni richiesti dalla legge ordinaria.





