Il governo ha riaperto il dibattito sul taglio dell’Irpef, un tema che riguarda milioni di italiani con redditi sotto i 50.000 euro
Secondo il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, circa 13 milioni di persone potrebbero beneficiare di una revisione delle imposte sul reddito. Tuttavia, il taglio non interesserà i redditi superiori a 60.000 euro, a meno che non si riescano a reperire risorse aggiuntive. Ma quali sono le reali implicazioni di questa misura? E come si tradurrà in risparmio per il portafoglio degli italiani? Ecco un’analisi dettagliata.
L’Irpef in Italia segue un sistema progressivo, il che significa che non viene applicata una sola aliquota su tutto il reddito, ma si suddivide in scaglioni, ognuno con una percentuale diversa. Dopo la riforma del 2024, il sistema prevede tre fasce di reddito. Fino a 28.000 euro: aliquota al 23%; da 28.001 a 50.000 euro: aliquota al 35%; oltre 50.000 euro: aliquota al 43%
Tuttavia, oltre la soglia dei 50.000 euro, scatta anche una riduzione delle detrazioni per lavoro dipendente, penalizzando ulteriormente i redditi più alti.
Ad esempio, chi guadagna 25.000 euro annui paga il 23% su tutto il reddito, mentre chi guadagna 40.000 euro vedrà una parte del reddito (i primi 28.000 euro) tassata al 23%, mentre la parte restante (12.000 euro) al 35%. Chi supera i 50.000 euro paga una tassa al 43% sui redditi eccedenti, senza alcuna detrazione.
Come funzionerebbe il taglio dell’Irpef
L’intervento del governo prevede di abbassare l’aliquota del secondo scaglione, quello che va da 28.000 a 50.000 euro, portandola dal 35% al 33%. Questo cambiamento avvantaggerebbe chi ha un reddito tra i 28.000 e i 50.000 euro. I benefici variano a seconda della distanza dalla soglia di 28.000 euro.

Ad esempio, per un reddito di 30.000 euro, il vantaggio derivante dalla riduzione dell’aliquota si applicherebbe solo ai 2.000 euro che eccedono i 28.000, portando un risparmio di circa 40 euro all’anno. Chi guadagna 40.000 euro vedrebbe un risparmio di circa 240 euro all’anno, mentre chi guadagna 50.000 euro potrebbe risparmiare circa 440 euro, ovvero circa 34 euro al mese.
Ecco una tabella che mostra i risparmi in base al reddito annuale:
| Reddito annuo lordo | Risparmio annuo | Risparmio mensile |
|---|---|---|
| 28.000 € | 0 € | 0 € |
| 30.000 € | 40 € | 3,08 € |
| 32.000 € | 80 € | 6,15 € |
| 34.000 € | 120 € | 9,23 € |
| 36.000 € | 160 € | 12,31 € |
| 38.000 € | 200 € | 15,38 € |
| 40.000 € | 240 € | 18,46 € |
| 42.000 € | 280 € | 21,54 € |
| 44.000 € | 320 € | 24,62 € |
| 46.000 € | 360 € | 27,69 € |
| 48.000 € | 400 € | 30,77 € |
| 50.000 € | 440 € | 33,85 € |
Recentemente, si è parlato anche della possibilità di estendere il taglio dell’Irpef a chi guadagna fino a 60.000 euro, allargando così la fascia di reddito che beneficia dell’aliquota al 33%. Sebbene questa proposta sia definita da Leo come “difficile da realizzare” per ragioni di bilancio, se fosse adottata, consentirebbe a chi guadagna tra 50.000 e 60.000 euro di godere di un ulteriore risparmio fiscale.
Ad esempio, per chi guadagna 55.000 euro, la parte di reddito che oggi è tassata al 43% sarebbe ridotta al 33%, comportando un risparmio di circa 500 euro all’anno. Per chi arriva a 60.000 euro, il risparmio potrebbe arrivare fino a 640 euro all’anno, quasi 200 euro in più rispetto alla misura attuale.





