Chi ha maturato i requisiti per la pensione ma sceglie di restare al lavoro potrà presto contare su un incentivo economico

Da settembre entra in vigore il cosiddetto bonus Giorgetti, una misura fortemente voluta dal ministro dell’Economia che garantisce un aumento diretto in busta paga a chi rinuncia temporaneamente al pensionamento. Andiamo a vedere, allora, quali sono i requisiti e gli importi previsti da questa nuova misura di welfare italiano.

L’iniziativa mira a premiare i lavoratori con una lunga carriera alle spalle, offrendo loro un beneficio immediato sullo stipendio: non sarà più trattenuta l’aliquota contributiva a loro carico, pari al 9,19% per i dipendenti del settore privato e all’8,80% per quelli pubblici. In altre parole, chi sceglierà di rimanere in servizio non vedrà più questa trattenuta sulla propria paga mensile, con un guadagno netto che può superare il 10% dello stipendio lordo.

Un bonus per chi può già andare in pensione

Il bonus non riguarda soltanto coloro che hanno maturato i requisiti per Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi), ma si estende anche a chi raggiunge i requisiti della pensione anticipata ordinaria, che non prevede limiti anagrafici: 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Incentivo economico, 300 euro
Un incentivo economico da 300 euro – (diritto-lavoro.com)

Per sapere se si ha diritto all’incentivo, è fondamentale controllare il proprio estratto conto contributivo, facilmente consultabile sul portale MyInps. Chi scoprirà di avere già i requisiti potrà così scegliere se restare al lavoro e incassare il bonus o, in alternativa, accedere subito alla pensione.

Il vantaggio non è marginale. Facendo un esempio pratico, un dipendente con 3.000 euro lordi al mese otterrà un aumento di quasi 300 euro mensili. Moltiplicato per 13 mensilità, il beneficio supera i 3.800 euro all’anno. Una cifra che rende molto interessante la scelta di proseguire l’attività lavorativa almeno per qualche anno in più.

C’è però un rovescio della medaglia: i contributi risparmiati grazie allo sgravio non vengono versati all’Inps. Ciò significa che, mentre si gode di un aumento immediato, la futura pensione risulterà più leggera, perché basata su minori versamenti. Il bonus, quindi, richiede una valutazione attenta: meglio un guadagno netto oggi o una pensione più sostanziosa domani?

Il bonus sarà disponibile fino a dicembre 2025. Per questo motivo, controllare subito la propria posizione contributiva è un passaggio chiave: anche chi intende restare al lavoro fino ai 67 anni può comunque beneficiare dell’incentivo, aumentando il proprio reddito annuale senza rinunciare al lavoro.