Questi lavoratori riceveranno una bellissima notizia, il loro stipendio sarà infatti più alto. Cosa sta per accadere.

Con la prossima legge di bilancio, il Governo ha deciso di tagliare l’IRPEF al ceto medio. Lo scopo è quello di reperire le risorse dal maggior gettito derivante dal concordato preventivo biennale, per dare un aiuto concreto ai cittadini che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà.

A causa dell’inflazione, dell’aumento dei beni di prima necessità, molti nuclei familiari italiani arrancano per arrivare serenamente alla fine del mese. Per questo, il Governo ha intenzione di sostenerli con manovre concrete.

Stipendio più alto del 33%, questi lavoratori riceveranno una bellissima sorpresa

Dunque, la seconda aliquota Irpef dovrebbe essere modificata al ribasso, passando dall’attuale 35% al 33%. Il costo della manovra si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro e dovrebbe riguardare ben 11 milioni di cittadini.

Aumento degli stipendi: chi avrà un importo più alto?
Controlla se sei tra i fortunati-dirittolavoro.com

In più occasioni è stato affermato che la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio è una delle priorità del Governo e che dunque, con la prossima legge di bilancio potrebbe finalmente prendere vita questa idea, volta ad alleggerire il carico fiscale per cittadini e imprese con redditi sopra i 28.00 euro.

Oggi, i cittadini e le imprese versano l’IRPEF sulla base di tre scaglioni e aliquote sancite dalla legge del bilancio 2024 ovvero:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi compresi tra 28.000 euro e 50 mila euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Dunque, con la manovra si avrebbe un aumento delle retribuzioni. Di quanto aumenteranno, quindi, gli stipendi con il taglio dell’irpef? La Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha effettuato alcune simulazioni per comprendere quanto l’impatto del taglio dell’irpef sulle buste paghe dei lavoratori sarà incisivo.

Ipoteticamente, per il taglio di un solo punto percentuale, che porterebbe l’aliquota dal 35  al 34%, il risparmio per le retribuzioni sarebbe variabile in base al reddito complessivo. L’aumento in busta paga, in ogni caso, dovrebbe considerare anche il cumulo con il taglio fiscale.

Dunque, i lavoratori dipendenti con una retribuzione lorda di 40.000 euro e un taglio dal 35 al 34% risparmierebbero 543 euro in un anno, invece, chi ha redditi fino a 35.000 euro con il taglio avrebbe un effetto negativo con perdite fino a di 101 euro per redditi di 30.000 euro e fino a 145 euro per redditi di 35.000 euro.

Questo effetto si ripercuoterebbe soltanto sui lavoratori dipendenti, che oggi sono più interessati dal taglio del cuneo fiscale. La riduzione dell’aliquota IRPEF, però, interesserebbe anche pensionati e autonomi, quindi, avrebbero un risparmio, anche se per i redditi poco superiori ai 30.000 euro l’aumento è lieve.