Se si decide di procedere con l’acquisto, è importante seguire tutte le normative e i tempi di registrazione per evitare multe e sanzioni
Acquistare un’auto all’estero può sembrare una scelta vantaggiosa, grazie a prezzi spesso inferiori rispetto a quelli praticati sul mercato italiano. Tuttavia, questa convenienza non dipende solo dal prezzo di acquisto, ma anche dalle procedure burocratiche e dai costi aggiuntivi legati all’importazione del veicolo.
Di seguito, vediamo come funziona l’acquisto di un’auto da un altro Paese, quali sono le tasse e gli adempimenti necessari e quanto costa realmente importare un veicolo dall’estero.
Acquisto auto all’estero: cosa dice la legge
La prima distinzione importante riguarda la provenienza del veicolo. Se l’auto proviene da un altro Paese dell’Unione Europea (UE), l’importazione è relativamente semplice. In questo caso, è possibile immatricolare il veicolo direttamente attraverso lo Sportello Telematico dell’Automobilista, senza necessità di passare da un intermediario. La documentazione varia se si acquista un’auto nuova o usata, ma generalmente comprende un modulo per l’immatricolazione, una fotocopia del documento d’identità, il codice fiscale e altre eventuali certificazioni. Se l’auto è nuova (mai immatricolata o con meno di 6.000 km), il processo è più rapido.

L’importazione da Paesi fuori dall’Unione Europea (extra UE), invece, comporta una procedura più complessa. In questo caso, bisogna registrare il veicolo presso la Motorizzazione Civile e iscriverlo al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Dopo questa registrazione, viene rilasciato un Documento Unico di proprietà e circolazione. I documenti richiesti sono simili a quelli per l’UE, ma con aggiunta di ulteriori certificazioni per comprovare la proprietà e l’origine del veicolo.
Il costo dell’importazione dipende da vari fattori, tra cui il tipo di veicolo e la provincia di residenza, che può influenzare l’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT). Inoltre, ci sono altre spese fisse, come l’imposta di bollo (32 euro), il costo dell’Aci (27 euro) e la tariffa per il rilascio della carta di circolazione (32 euro).
Se si sceglie di far trasportare l’auto in Italia, si dovrà anche considerare il costo per il trasporto del veicolo (se non si decide di ritirarlo personalmente) e i diritti DTT (documento di trasporto). Inoltre, se il veicolo non è già coperto da una polizza RC Auto, dovrà essere assicurato prima della circolazione.
Quando si acquista un’auto all’estero, bisogna sempre tenere presente che, se il veicolo proviene da un altro Paese UE, l’Iva non viene applicata al momento dell’acquisto. Tuttavia, l’imposta va comunque pagata in Italia, poiché l’Iva è dovuta nel Paese di immatricolazione. Questo vale anche per le auto nuove, che richiedono il pagamento dell’Iva in Italia, calcolata sull’intero costo dell’auto comprensivo delle spese di trasporto e dei dazi doganali (se applicabili).
Nel caso di un’auto usata proveniente da un altro Paese dell’UE, l’Iva non è dovuta se il veicolo ha meno di 6.000 km o se è stato immatricolato da meno di 6 mesi. Se invece si acquista un’auto da un Paese extra UE, oltre all’Iva, potrebbero essere dovuti anche i dazi doganali, che variano in base al Paese di provenienza del veicolo.
Un aspetto importante da considerare riguarda l’immatricolazione in Italia del veicolo importato. Se non si procede entro 30 giorni, il veicolo potrebbe essere soggetto a sanzioni severe. Circolare con un’auto che ha targhe estere senza averla immatricolata in Italia può comportare multe che vanno da 712 a 3.558 euro. È fondamentale quindi completare l’immatricolazione nei tempi previsti, altrimenti si rischia il ritiro della carta di circolazione e l’applicazione di sanzioni pesanti.





