L’assunzione del debito altrui è un istituto fondamentale del diritto civile, che trova applicazione in numerosi ambiti.
L’assunzione del debito altrui permette a un soggetto terzo di assumersi l’obbligo di pagare un debito originariamente contratto da un altro debitore. Questo istituto spazia dalla gestione di rapporti familiari alla regolamentazione di situazioni obbligatorie complesse, anche in ambito societario.
L’assunzione del debito altrui si verifica quando un terzo soggetto interviene per soddisfare un’obbligazione originariamente a carico di un altro debitore. Un esempio concreto è rappresentato dal caso in cui un padre decide di pagare un’automobile acquistata dal figlio, assumendo così il debito nei confronti della concessionaria. Il pagamento effettuato dal terzo estingue il debito e libera il debitore originario dall’obbligo.
Dal punto di vista giuridico, il pagamento da parte di un terzo soddisfa il creditore, estingue l’obbligazione e libera il debitore originario. Questa operazione può essere utilizzata per estinguere simultaneamente più debiti o regolare situazioni obbligatorie complesse.
Le principali modalità di assunzione del debito altrui
Le forme più comuni per assumere un debito altrui sono tre: accollo, espromissione e delegazione. Ognuna di queste modalità presenta caratteristiche e implicazioni diverse, regolamentate dal Codice Civile italiano. L’accollo è disciplinato dall’articolo 1273 del Codice Civile e si realizza attraverso un accordo tra il debitore originario (accollato) e un terzo (accollante), che si impegna a eseguire il pagamento nei confronti del creditore (accollatario). Importante è sottolineare che per questa forma non è necessario il consenso del creditore per il perfezionamento dell’accordo.
Esistono due tipologie di accollo: accollo esterno, in cui il creditore può agire direttamente contro il terzo che ha assunto il debito. Questa forma può essere ulteriormente suddivisa in: accollo cumulativo, dove il debitore originario resta obbligato in solido con il terzo accollante; accollo liberatorio, che libera il debitore originario, ma richiede una dichiarazione esplicita del creditore o un accordo specifico tra il creditore e l’accollante; accollo interno, che non modifica i rapporti tra debitore e creditore, ma coinvolge solo il debitore originario e il terzo, senza attribuire alcun diritto al creditore verso quest’ultimo. L’accollo può avere una natura liberale, ad esempio nell’ambito familiare, oppure una causa solvendi, quando il terzo è debitore nei confronti del debitore originario e con l’assunzione del debito estingue entrambi i rapporti obbligatori.

L’espromissione è un accordo giuridico previsto dall’articolo 1522 del Codice Civile, in cui il terzo (espromittente) si assume il debito di un’altra persona (espromesso) verso il creditore (espromissario) senza che vi sia stata una richiesta o un consenso da parte del debitore originario. Si tratta di un impegno spontaneo e volontario da parte del terzo. Un esempio tipico è quello in cui un genitore offre di saldare il debito del figlio per evitare conseguenze come un pignoramento, anche senza una delega esplicita del figlio. Come per l’accollo, anche l’espromissione può essere cumulativa o liberatoria, a seconda che l’obbligo resti solidale tra espromissario e espromesso o che sia esclusivamente a carico dell’espromittente.
La delegazione del debito e differenze con le altre tipologie
La delegazione è disciplinata dall’articolo 1268 del Codice Civile e si concretizza quando il debitore (delegante) incarica un terzo (delegato) di assumere il suo debito verso il creditore (delegatario). Questa forma consente di estinguere due rapporti obbligatori distinti con un’unica operazione. Un esempio frequente è rappresentato dal cliente che dà mandato alla propria banca di pagare un creditore tramite assegno, con la banca che assume l’obbligazione verso il creditore.
La delegazione può essere di due tipi: delegazione di debito (delegatio promittendi), in cui il delegato si obbliga a eseguire la prestazione in futuro; delegazione di pagamento, in cui il delegato esegue immediatamente il pagamento al creditore. Sebbene i tre istituti giuridici consentano tutti l’assunzione del debito altrui, presentano differenze rilevanti soprattutto nella fonte e natura dell’assunzione dell’obbligazione.
Nell’accollo, l’accordo è tra il debitore originario e il terzo che assume il debito. Nell’espromissione, il terzo assume spontaneamente l’obbligo senza necessità di consenso del debitore originario. Nella delegazione, il debitore incarica un terzo di eseguire l’obbligazione verso il creditore. Dal punto di vista pratico, la scelta tra queste modalità dipende dal contesto, dalla volontà delle parti e dall’effetto giuridico desiderato. Per evitare incertezze e conseguenze indesiderate, è vivamente consigliata una consulenza legale qualificata prima di procedere con l’assunzione di un debito altrui.





