La sicurezza stradale torna al centro del dibattito pubblico in seguito a recenti e tragici incidenti che hanno coinvolto conducenti anziani.
Il rinnovo della patente di guida e le modalità con cui viene effettuato, soprattutto per gli automobilisti più avanti con l’età, sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha annunciato l’intenzione di introdurre una riforma del sistema per incrementare la sicurezza sulle strade.
Gli episodi più recenti che hanno riacceso il dibattito riguardano due gravi incidenti accaduti in Piemonte. Il primo, sull’autostrada A4 Torino–Trieste, ha visto un conducente di 82 anni imboccare la carreggiata contromano, provocando uno scontro che ha causato la morte di quattro persone. Un secondo caso, sull’autostrada Torino–Bardonecchia, ha coinvolto un automobilista ultrottantenne che, sempre contromano, ha provocato un incidente fatale per la moglie di 89 anni, che viaggiava con lui.
Questi tragici eventi hanno evidenziato una lacuna significativa nell’attuale sistema di rinnovo della patente in Italia, soprattutto in relazione alla valutazione delle capacità psicofisiche degli anziani al volante. Sebbene la normativa vigente preveda un aumento della frequenza dei rinnovi con l’aumentare dell’età – con scadenze che variano da ogni 10 anni fino a 50 anni, a ogni 2 anni oltre gli 80 – non esistono in Italia procedure obbligatorie di test cognitivi approfonditi o prove pratiche per verificare la reale idoneità alla guida in età avanzata.
La proposta di riforma di Matteo Salvini: test più stringenti per gli over 80
Il Ministro Salvini, alla guida del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 2022, ha anticipato un inasprimento delle regole per i rinnovi delle patenti per i conducenti anziani, ispirandosi ai modelli adottati in altri Paesi europei come la Spagna. Qui, infatti, oltre a visite mediche, sono previsti test psicoattitudinali, esami cognitivi e prove pratiche di guida per gli automobilisti più avanti con gli anni.
In Italia, invece, la visita medica si limita spesso a controlli di base, prevalentemente oculistici, senza verifiche approfondite sulle capacità cognitive, la reattività o la prontezza di riflessi. Salvini ha proposto di introdurre per gli over 80 l’obbligo di sostenere test di guida e di riflessi per ottenere il rinnovo della patente, valido per due anni. Si tratta di una misura che potrebbe includere anche restrizioni aggiuntive, come il divieto di guida notturna o limitazioni territoriali, analogamente a quanto avviene in altri Stati.
Tuttavia, l’ipotesi di introdurre tali restrizioni ha già suscitato un acceso dibattito pubblico. Da un lato, infatti, si evidenzia come la guida rappresenti per molti anziani un elemento fondamentale di autonomia e libertà personale, dall’altro è innegabile che la sicurezza stradale richieda responsabilità e rigorosi controlli per evitare tragedie evitabili.

L’Italia si distingue per avere scadenze di rinnovo della patente più frequenti rispetto alla media europea, ma fa ancora fatica a implementare un sistema di valutazioni più rigoroso. Nel confronto con altri Stati membri dell’Unione Europea, la mancanza di test specifici per valutare le condizioni psicofisiche degli anziani rappresenta una criticità importante.
In Germania e in Francia, ad esempio, i conducenti oltre una certa età sono sottoposti a controlli medici più approfonditi e, in alcuni casi, a prove pratiche per verificare la sicurezza alla guida. Anche in Spagna, come già ricordato, sono previsti test cognitivi e di riflessi obbligatori per chi supera determinate fasce di età.
In Italia, invece, la procedura di rinnovo prevede una visita medica generica e la presentazione di una documentazione standard, senza valutazioni specifiche sulle capacità di guida. Ciò significa che un automobilista ultrottantenne può ottenere il rinnovo senza dover dimostrare le proprie capacità di reazione e attenzione, mettendo potenzialmente a rischio sé stesso e gli altri utenti della strada.
Matteo Salvini, nato a Milano nel 1973, è attualmente vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Meloni, incarichi che ricopre dal 22 ottobre 2022. La sua carriera politica, iniziata negli anni ’90 con la Lega Nord, è caratterizzata da un orientamento nazionalista e da un forte impegno su temi di sicurezza e ordine pubblico.
La proposta di riforma sul rinnovo della patente si inserisce in un più ampio quadro di iniziative volte a migliorare la sicurezza stradale e a prevenire incidenti, soprattutto quelli causati da conducenti con capacità ridotte per motivi anagrafici o di salute. Salvini ha più volte ribadito l’importanza di bilanciare la tutela della sicurezza con il diritto all’autonomia degli anziani, ma sottolinea la necessità di adottare misure più rigorose per evitare tragedie come quelle recentemente accadute sulle autostrade italiane.
Dibattito pubblico e prospettive future
Il tema delle restrizioni alla guida per gli anziani è molto delicato e polarizza l’opinione pubblica. Da un lato la libertà personale e la mobilità individuale sono valori fondamentali, dall’altro la sicurezza collettiva richiede un sistema di controlli adeguato e rigoroso.
In Italia, l’attenzione si è concentrata sulle procedure di rinnovo della patente e sull’eventuale introduzione di test più severi per i conducenti più anziani, con un focus particolare su capacità cognitive, riflessi e abilità pratiche di guida. Le proposte di Salvini potrebbero portare a un cambiamento significativo delle regole attualmente in vigore, avvicinando il nostro Paese agli standard europei più stringenti.
Resta da vedere quali saranno le decisioni definitive e come verranno accolte dalla società, considerando anche l’impatto sulla vita quotidiana di milioni di automobilisti anziani. Nel frattempo, i recenti tragici incidenti continuano a mettere in luce l’importanza di un sistema di rinnovo della patente che sia funzionale, efficace e soprattutto sicuro.





