Scadono il 20 agosto i termini per il pagamento delle imposte sui redditi e dei contributi INPS con la possibilità di evitare sanzioni.
Un appuntamento fiscale importante per i titolari di partita IVA e per alcune categorie di contribuenti, regolato dal Decreto Legge n. 84/2025, recentemente convertito nella legge n. 108 del 1° agosto 2025, che ha previsto un differimento delle scadenze originarie.
Il Decreto Fiscale 84/2025 ha stabilito lo slittamento dal 30 giugno 2025 al 21 luglio 2025 del termine per il versamento di diverse imposte, con la possibilità di posticipare ulteriormente il pagamento al 20 agosto 2025, applicando però una maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse, ma senza incorrere in sanzioni. Questa proroga riguarda principalmente titolari di partita IVA, escludendo i lavoratori dipendenti, i quali generalmente vedono le imposte trattenute direttamente dal sostituto d’imposta.
Beneficiano di questa proroga anche i contribuenti che adottano il regime forfettario o di vantaggio, nonché i soci e associati che dichiarano redditi “per trasparenza” derivanti da società o imprese. Sono infatti tenuti a versare entro i termini fissati le seguenti imposte:
- Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche);
- Ires (Imposta sul Reddito delle Società);
- Ivafe (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero);
- Iva (Imposta sul Valore Aggiunto);
- Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive).
Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o con rate successive, purché l’intero piano di rateizzazione si concluda entro il 16 dicembre 2025. Le rate successive alla prima comportano l’applicazione di ulteriori interessi mensili, con scadenza fissata al 16 di ogni mese.
Versamenti contributivi INPS: proroga e maggiorazione
Oltre alle imposte sui redditi e all’Iva, la proroga coinvolge anche il versamento dei contributi previdenziali INPS relativi al saldo 2024 e al primo acconto 2025, dovuti da artigiani, commercianti e professionisti iscritti alle rispettive gestioni previdenziali. La scadenza ordinaria, originariamente fissata per il 21 luglio 2025, può essere differita al 20 agosto 2025 con l’applicazione della maggiorazione dello 0,40%.
Questa misura consente a diversi operatori economici di diluire il carico fiscale e contributivo estivo, spesso particolarmente gravoso, ma è importante sottolineare che il pagamento in un’unica soluzione o il rispetto delle scadenze delle rate è essenziale per evitare sanzioni più pesanti.

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Il differimento dei termini riguarda anche il pagamento dell’imposta sostitutiva sul maggior reddito (flat tax) per i contribuenti che hanno aderito al concordato preventivo. Tuttavia, la proroga non si applica ai contribuenti che svolgono attività agricole e che percepiscono esclusivamente redditi agrari.
Le categorie interessate sono specificate con precisione dal decreto e comprendono:
- Contribuenti che operano con indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e dichiarano ricavi o compensi entro i limiti indicati (massimo 5.164.569 euro);
- Contribuenti che adottano il regime forfetario o di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- Soggetti che presentano cause di esclusione dagli ISA, come avvio o cessazione attività, determinazioni forfetarie del reddito, o condizioni di non normale svolgimento dell’attività;
- Partecipanti a società, associazioni e imprese che dichiarano redditi per trasparenza.
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio, ha espresso apprezzamento per la proroga, sottolineando come essa favorisca un corretto adempimento fiscale in un’ottica di compliance e collaborazione tra contribuenti e fisco.
Scadenze e modalità di versamento
I versamenti senza maggiorazione devono essere effettuati entro il 21 luglio 2025. Successivamente, fino al 20 agosto 2025, è possibile effettuare i pagamenti versando l’importo dovuto maggiorato dello 0,40%. I contribuenti possono scegliere di pagare in un’unica soluzione o rateizzare, ma devono rispettare il termine finale del 16 dicembre 2025 per completare il pagamento.
Per le rate successive alla prima, oltre alla maggiorazione dello 0,40%, si applicano ulteriori interessi mensili. Questo sistema consente una certa flessibilità, ma richiede attenzione per evitare ritardi che comporterebbero sanzioni e ulteriori interessi.
Le modalità di pagamento sono quelle tradizionali, tramite modello F24 con indicazione dei codici tributo appropriati per ciascuna imposta o contributo.
Impatto e attenzione per i contribuenti
Il rinvio e la proroga dei termini di versamento possono alleviare temporaneamente la pressione finanziaria per molte partite IVA, ma il versamento simultaneo di imposte sui redditi, IVA, IRAP e contributi INPS può rappresentare un impegno economico rilevante, soprattutto per le imprese e i professionisti con flussi di cassa limitati.
Per questo motivo, è fondamentale che i contribuenti interessati pianifichino con attenzione i propri versamenti e, se necessario, si avvalgano del supporto di professionisti fiscali per gestire correttamente il piano di rateizzazione e rispettare tutte le scadenze per evitare sanzioni.
Le informazioni aggiornate e i dettagli sulle scadenze sono disponibili sui siti ufficiali del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’INPS, che offrono anche strumenti digitali e assistenza per facilitare gli adempimenti.





