Se sei molto stressato per il tuo lavoro puoi avere un risarcimento proprio per questi motivi: ecco i dettagli e le curiosità

Molto spesso i nostri lettori e utenti soprattutto in questa fase di vita in cui l’estate si fa sentire così come il caldo afoso, ci sono sempre delle curiosità che lasciano tutti senza parole soprattutto per chi, sul posto di lavoro, ti continua a fare mobbing. Andiamo a vedere in questo articolo di cosa si tratta e perché potresti chiedere un risarcimento: tutti i dettagli e le curiosità che fanno la differenza.

Negli anni, abbiamo sempre sentito la parola mobbing ma non abbiamo mai conosciuto il significato a pieno, tanto che abbiamo deciso di spiegarti cosa si intende. Infatti, quando senti parlare di mobbing, si tratta di un procedimento che sul posto di lavoro alcuni tendono a subire con critiche, trattamenti negativi e molto altro.

Questo tema a interessato parecchio il Governo Meloni ma anche la Corte di Cassazione che ha deciso di interessarsi con degli approfondimenti che non sono assolutamente passati inosservati.

Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta, tutti le curiosità e gli approfondimenti che fanno la differenza.

Mobbing, ecco come ottenere un risarcimento

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 10730 di quest’anno, offre molti essenziali quando si sente parlare di mobbing anche se questi non sono comprovati, ma l’azienda può comunque essere ritenuta responsabile, per non aver eliminato la situazione fonte di stress in ufficio, rispondendo ai senti del Codice civile.

Stress sul lavoro, non serve provare il mobbing: puoi ottenere un risarcimento
Stress sul lavoro, non serve provare il mobbing: puoi ottenere un risarcimento- diritto-lavoro,com

Secondo l’articolo 2087 Codice Civile, per cui una donna fece ricorso  per un asserito sovraccarico di lavoro ingiustificato e non gradito, i giudici in questo caso avrebbero accertato i fatti affidandosi e affermando da sentenza quello che vi stiamo per annunciare.

Si legge infatti: “a parametro valutativo unicamente la nozione di mobbing, assunta quale metro di riferimento dell’inadempimento dell’obbligo di salvaguardia della salute psicofisica del lavoratore e della sua dignità morale di cui all’invocata norma”.

Per questo, la mancata prova del mobbing nei confronti di una lavoratrice non implica  l’esclusione da responsabilità datoriale, per violazione dell’obbligo di garantire salute e sicurezza e per questo si possono evidenziare: “un’ipotesi di responsabilità del datore di lavoro per non avere adottato tutte le misure possibili e necessarie, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore, fermo restando che grava su quest’ultimo l’onere della prova della sussistenza del danno e del nesso causale tra l’ambiente di lavoro e il danno, mentre grava sul datore di lavoro l’onere di provare di aver adottato tutte le misure necessarie a prevenirlo”.