Attenzione a mettere i like sui social perché potresti perdere velocemente il lavoro: ecco cosa rischi, tutti i dettagli e le curiosità
Una delle notizie che lascia sempre senza parole sono quelle inerenti al mondo del lavoro e a tutto ciò che ne concerne. Infatti, abbiamo deciso di approfondire una delle tematiche tra le più interessanti al momento, soprattutto per quanto riguarda i social e l’utilizzo di essi e dello smartphone sul posto di lavoro: andiamo a vedere cosa dice la legge, cosa rischi e quali sono i dettagli e le curiosità.
Il mondo del lavoro diventa sempre più complesso così come lo diventano le regole che si fanno sempre più rigorose, grazie anche all’avvento della tecnologia e ai metodi del suo utilizzo. Negli anni, abbiamo deciso sempre di puntare sull’informarvi di alcune situazioni che possono fare la differenza.
Se vi è capitato di postare sui social foto e video mentre si è in malattia, sappiate che correte un rischio davvero serio e non indifferente, oltre che le conseguenze possono essere davvero terribili per la vostra vita e la vostra carriera.
Andiamo a vedere nel prossimo paragrafo cosa dice la legge e cosa potresti rischiare in casi come questo appena citato.
Lavoro, se posti sui social puoi rischiare grosso
Con la sentenza n. 4047/2025, la Corte d’Appello di Roma ha messo un punto fermo su una questione che sta facendo riflettere moltissimi di voi: pare che è legittimo licenziare un dipendente che, mentre è in malattia, usa i social in modo incompatibile con le sue condizioni di salute.

Un caso specifico è avenuto di un lavoratore che, nonostante fosse in malattia, pubblicava foto e video che lo ritraevano in palestra, intento ad allenarsi. Le sue attività erano in contrasto con l’infortunio dichiarato e ciò ha determinato una lesione del rapporto fiduciario tra dipendente e datore di lavoro.
Il lavoratore non deve solo rimanere a casa nelle fasce di reperibilità, ma deve anche evitare comportamenti che possano pregiudicare o ritardare la guarigione.
La sentenza n. 1053/2024 del Tribunale di Benevento ha confermato il licenziamento per giusta causa, rilevando un’incompatibilità evidente tra le attività svolte e lo stato di salute dichiarato. Occhio a questi comportamenti perché l’uso dei social può trasformarsi in un boomerang.
Un altro caso ha confermato il licenziamento di una commessa che aveva pubblicato un video ironico su TikTok in cui si lamentava del proprio lavoro. Il tono della giovane era scherzosa ma il giudice ha ritenuto che avesse danneggiato l’immagine aziendale.
In conclusione, i social anche se sono personali sono spazi pubblici: tutto ciò che si pubblica può diventare prova in sede giudiziaria, per questo fate attenzione.





