Un tema spesso trascurato ma centrale riguarda gli assegni al nucleo familiare (ANF). Facciamo chiarezza su questa misura di welfare
In molti si chiedono: è possibile percepire gli assegni familiari anche mentre si è in cassa integrazione? La risposta, in linea generale, è sì — ma con importanti precisazioni e distinzioni, soprattutto in base al tipo di ammortizzatore sociale percepito.
La cassa integrazione guadagni è una misura che permette alle imprese in difficoltà di sospendere o ridurre l’orario di lavoro dei propri dipendenti, evitando il licenziamento e garantendo al contempo un sostegno economico ai lavoratori. Esistono diverse forme di cassa. Ordinaria (CIGO): attivata per situazioni temporanee come crisi di mercato o eventi meteorologici. Straordinaria (CIGS): per ristrutturazioni aziendali o crisi più profonde. In deroga (CIGD) e il Fondo di Integrazione Salariale (FIS), pensati per i settori non coperti dalla cassa ordinaria o straordinaria.
Cosa sono gli assegni familiari e chi può riceverli
Gli assegni per il nucleo familiare (ANF) sono un beneficio economico che l’INPS eroga ai lavoratori dipendenti e ai pensionati del settore privato. L’importo dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare e dal reddito complessivo. Con l’arrivo dell’Assegno Unico Universale nel 2022, gli ANF sono stati sostituiti per le famiglie con figli, ma restano attivi per nuclei senza figli a carico, ad esempio con coniugi o genitori anziani conviventi.

Il messaggio INPS n. 833 del 25 febbraio 2021 chiarisce che i lavoratori collocati in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga e anche in assegno ordinario (ASO) hanno diritto agli assegni familiari. La regola generale è che l’ANF spetti per ogni giornata di cassa integrazione autorizzata, purché ci siano i requisiti previsti dalla normativa.
Per ottenere il pagamento, il lavoratore deve presentare la domanda telematica ANF-DIP tramite il sito dell’INPS (utilizzando SPID, CIE o CNS) oppure con l’assistenza di un patronato; comunicare al datore di lavoro i familiari a carico e le relative variazioni; attendere che l’azienda comunichi all’INPS le ore effettive di sospensione o riduzione del lavoro tramite i modelli SR41 o SR43.
Una questione ancora aperta riguarda i lavoratori che ricevono l’assegno ordinario del Fondo di Integrazione Salariale (FIS). Secondo l’attuale interpretazione dell’INPS, questi lavoratori non hanno diritto agli assegni familiari. Una posizione che ha suscitato perplessità tra i consulenti del lavoro, i quali ritengono che si tratti di una discriminazione ingiustificata. Infatti, molti esperti sostengono che anche i beneficiari del FIS debbano ricevere l’ANF, con il datore di lavoro che può anticiparlo e recuperarlo attraverso il meccanismo del conguaglio contributivo.
Se durante la cassa integrazione non si è ricevuto l’assegno familiare, è comunque possibile fare richiesta per gli arretrati fino a 5 anni. In questo caso, bisogna compilare il modulo ANF/DIP SR16; allegare la documentazione che dimostra il diritto (stato di famiglia, buste paga, CU, eventuali certificazioni di disabilità o stato civile); inviare la richiesta all’INPS tramite portale o patronato.





