Tra qualche giorno, nei cedolini INPS di luglio, molti pensionati avranno una piacevole sorpresa: fino a 630 euro netti
Tuttavia, non si tratta della quattordicesima, bensì di una somma che integra le piccole pensioni entro specifici limiti di reddito. A luglio l’INPS erogherà una somma anticipata prevista per i pensionati con assegni molto ridotti.
Il sistema pensionistico italiano attraversa una fase cruciale, sospeso tra le esigenze di sostenibilità economica, le promesse politiche di flessibilità in uscita e le preoccupazioni delle nuove generazioni. Nonostante diversi annunci di riforma, negli ultimi anni si è assistito a interventi parziali che non hanno risolto le criticità strutturali del sistema.
Secondo i dati più recenti dell’INPS, nel 2024 il rapporto tra pensionati e lavoratori attivi è sceso a 1,38: ciò significa che per ogni pensionato ci sono meno di 1,5 lavoratori attivi a sostenere l’onere contributivo. Questo squilibrio è aggravato da una diffusa precarietà occupazionale, salari bassi e carriere discontinue, soprattutto tra i giovani.
Le soglie di riferimento e chi sono i destinatari
Non è la cosiddetta quattordicesima mensilità (riservata a circa 3 milioni di persone), ma il saldo semestrale per chi percepisce pensioni minime. Secondo quanto ricordato da un decreto ministeriale del 25 marzo 1998, le pensioni troppo basse – inferiori al 15% del minimo pensionistico annuo – non vengono pagate mensilmente ma raggruppate in un’unica soluzione annuale o semestrale.

La quattordicesima viene versata a circa 3 milioni di pensionati a luglio (oppure a dicembre per chi raggiunge i requisiti fra agosto e dicembre), ed entro il 1° luglio riceve un importo da 336 € fino a 655 €, variabile in base al reddito e agli anni di contributi
Le soglie previste per il 2025, arrotondate per eccesso, stabiliscono: 0,01–10 €: pagamento unico a gennaio, inclusivo di tredicesima, circa 130 € totali. 10,01–90 € mensili: accredito in due rate, a gennaio (primo semestre) e luglio (secondo semestre) con tredicesima. In questo caso, il saldo di luglio può raggiungere 630 €, ossia 540 € di pensione + 90 € di tredicesima.
Chi può percepire questo importo? Principalmente individui con assegni calcolati con il metodo contributivo e con poche settimane o anni di contributi – ad esempio lavoratori con soli 5 anni di contributi o in condizioni di invalidità – e chi beneficia della pensione di reversibilità con somme molto basse. L’INPS non applica infatti alcuna integrazione al minimo per le pensioni calcolate interamente con il contributivo.
La somma semestrale di luglio, per chi rientra nella fascia tra 10,01 e 90 €, rappresenta una boccata d’ossigeno: anziché ricevere ricalchi mensili, si riceve il secondo acconto dell’anno in un’unica soluzione contenente anche la tredicesima. Questo può significare fino a 630 € netti in bolletta.





