Il 12 giugno scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge n. 84/2025, il cosiddetto “decreto fiscale”. Di cosa si tratta?
Il Governo ha dunque introdotto una proroga significativa dei termini per il versamento del saldo 2024 e del primo acconto 2025 per determinate categorie di contribuenti. Non tutti, però, possono usufruire di questa concessione. Ecco i dettagli.
L’obiettivo è agevolare pagamenti diluiti e flessibili, evitando sanzioni per chi affronta difficoltà nel rispettare i termini a causa di stagionalità o vincoli finanziari. Rimane essenziale, però, rispettare scadenze e condizioni per evitare interessi aggiuntivi e sanzioni.
Chi beneficia della proroga e chi invece è escluso
Le misure si rivolgono a professionisti, lavoratori autonomi e titolari di partita IVA che rientrano nei soggetti ISA (Indici Sintetici di Affidabilità), oltre a chi aderisce al regime forfettario o al regime agevolato. Per questi contribuenti, il termine iniziale del 30 giugno 2025 viene spostato al 20 luglio 2025, ma poiché questo cade di domenica, il nuovo termine utile diventa lunedì 21 luglio.

Chi decide di non pagare entro il 21 luglio potrà comunque versare il dovuto tra il 22 luglio e il 20 agosto 2025, ma sarà applicata una maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corrispettivo.
Restano fuori dalla proroga le persone fisiche senza partita IVA. Per questi contribuenti, la scadenza ordinaria resta il 30 giugno 2025. In alternativa, la normativa consente lo slittamento al 30 luglio, ma solo condizionato al pagamento dell’interesse dello 0,4%.
Indipendentemente dall’essere o meno inclusi nella proroga, tutti i contribuenti mantengono il diritto alla rateizzazione delle imposte, da suddividere in scadenze mensili, purché l’ultima rata sia versata entro dicembre 2025.
La prima rata deve essere saldata entro la scadenza scelta (21 luglio, 20 agosto, 30 giugno o 30 luglio), mentre le successive si piazzano sempre al 16 di ogni mese. Se la data coincide con un sabato o una festività, la scadenza si sposta al primo giorno lavorativo utile.
Questa manovra rientra in una serie di interventi già adottati negli ultimi anni, mirati a alleggerire la pressione fiscale estiva e a sostenere la liquidità dei contribuenti IVA. La proroga e il piano rateale sono validi solo per chi rispetta le scadenze d’inizio e accetta l’eventuale maggiorazione. Se si sceglie il pagamento oltre il 21 luglio, l’interesse dello 0,4% si applica all’intero importo. Le rate successive seguiranno tutte le regole del 16 del mese, con slittamento automatico in caso di festivi.
Chi non è titolare di partita IVA non può beneficiare di proroga oltre il 30 luglio senza versare la maggiorazione. Tutti possono comunque optare per una dilazione mensile fino a dicembre, sempre nel rispetto delle scadenze previste.





