Arrivano importanti novità dall’INPS. Ecco chi sono i cittadini italiani che avranno diritto a ben 350 euro. I requisiti

A partire da giugno 2025, molti pensionati italiani che hanno ricevuto bonus una tantum nel 2022 – compresi quelli da 150 e 200 € – dovranno far fronte a una trattenuta mensile di 50 € che si protrarrà fino al completo recupero dell’importo indebitamente concesso. Altri, invece, avranno delle somme. Cosa c’è da sapere.

Nel biennio 2022–2023, per sostenere i redditi medio‑bassi, lo Stato aveva erogato bonus una tantum da 150 o 200 € ai pensionati. Tali importi erano stati concessi sulla base di dati fiscali ancora provvisori. A giugno 2025, l’INPS ha iniziato a recuperare quei bonus giudicati non spettanti, applicando una trattenuta automatica di 50 € al mese sulle pensioni, fino al rimborso integrale

Come verrà applicato il recupero

L’operazione, comunicata tramite l’app INPS e PagoPA, procede con una trattenuta fissa a ogni pagamento mensile, fino al saldo completo del bonus. Il recupero complessivo può arrivare a coprire 200 o addirittura fino a 350 €, in base alla somma delle erogazioni ricevute. Qualora la pensione fosse troppo bassa per coprire la trattenuta, l’INPS invierà un avviso di pagamento alternativo tramite PagoPA.

Chi ha diritto ai soldi
Chi ha diritto ai soldi? I requisiti – (diritto-lavoro.com)

Con lo stesso cedolino di giugno 2025, l’INPS ha rivisto al rialzo altri aiuti sociali: i cosiddetti “social bonus” – destinati ai redditi minimi – passeranno da 136,44 € a 144,44 € mensili. In questo modo, le pensioni più basse saliranno almeno a 747,84 € al mese.

Quindi, mentre chi ha ricevuto bonus nel 2022 subirà una detrazione, i pensionati con redditi bassi beneficeranno di un incremento delle agevolazioni. Il recupero dei bonus riguarda tutti i pensionati che nel 2022 hanno percepito i bonus da 150/200 €, anche se poi l’integrazione risulta non spettante. Le trattenute copriranno fino a un massimo di 350 €. I Bonus social si applicano a pensionati con reddito annuo personale fino a 9.721,92 € e familiare fino a 16.724,89 €. Con l’aumento, l’assegno sale a 144,44 € al mese, innalzando la pensione minima garantita. 

Negli anni seguenti al 2022, sono stati effettuati controlli su base dati fiscali e reddituali. Dove è emersa una discrepanza tra quanto percepito e quanto effettivamente spettante, l’INPS ha avviato le procedure di recupero. La decisione di rateizzare il rimborso in 50 € al mese punta a non gravare eccessivamente su pensioni già modeste .

Questo doppio intervento simboleggia la sfida del welfare italiano: coniugare l’aiuto economico ai pensionati svantaggiati con l’obiettivo di tutelare le finanze pubbliche, recuperando somme non spettanti. Con l’aumento dei bonus sociali, l’INPS punta a offrire un sostegno reale a chi ha bisogno; al contempo, la trattenuta mensile compensa gli aiuti “eccessivi” concessi in passato, garantendo equità e sostenibilità del sistema.