La notizia è arrivata proprio in queste ultime ore. Ecco quali sono le famiglie italiane che riceveranno i soldi dallo Stato
Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo ha introdotto importanti cambiamenti al sistema fiscale italiano, con l’obiettivo di aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e migliorare l’equità del prelievo tributario. Il fulcro della riforma è la modifica dell’Irpef, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, che incide direttamente sul reddito dei lavoratori e delle famiglie italiane.
Una delle novità principali è la riduzione degli scaglioni Irpef, passati da quattro a tre. Ora, chi guadagna fino a 28.000 euro annui è tassato con un’aliquota del 23%; i redditi tra 28.000 e 50.000 euro sono soggetti a un’aliquota del 35%, mentre oltre i 50.000 euro si applica il 43%. La semplificazione delle fasce ha lo scopo di rendere il sistema più trasparente ed efficiente, oltre che più comprensibile per i contribuenti.
Benefici per la maggioranza delle famiglie
Secondo la Relazione annuale della Banca d’Italia, presentata nel maggio 2025, la riforma garantirà un aumento medio del reddito disponibile dell’1,5% per le famiglie italiane, pari a circa 700 euro annui. L’effetto positivo riguarda circa l’80% dei nuclei familiari, che vedranno migliorare la propria condizione economica grazie alla minore pressione fiscale. Per questi, l’incremento medio del reddito disponibile sarà del 2%, ovvero circa 880 euro l’anno.

Una piccola parte delle famiglie, pari a meno del 3%, subirà invece una lieve riduzione del reddito disponibile. In media, perderanno circa il 2%, pari a circa 490 euro all’anno. Questo accade soprattutto a causa della rimodulazione delle detrazioni, in particolare quelle relative a figli con più di 30 anni o altri familiari a carico.
La riforma Irpef ha un costo significativo per lo Stato. Solo la rimodulazione delle aliquote comporta minori entrate per circa 5,2 miliardi di euro. A questo si sommano altri 8,6 miliardi destinati alle detrazioni aggiuntive per i dipendenti con redditi tra 20.000 e 40.000 euro, e ulteriori 4,4 miliardi per il nuovo bonus a favore di chi guadagna meno di 20.000 euro annui. Per contenere i costi, il Governo ha previsto alcune misure compensative, tra cui la riduzione di detrazioni per specifici carichi familiari e limiti più stringenti agli oneri detraibili, con un recupero stimato in circa 900 milioni di euro.
La riforma introduce anche variazioni sulle aliquote marginali effettive, che influenzano la convenienza economica ad aumentare le ore lavorative. I cambiamenti hanno reso il profilo di queste aliquote più regolare, evitando picchi penalizzanti per i redditi intorno ai 25.000 e ai 35.000 euro, come avveniva in precedenza.





