L’Agenzia delle Entrate ha recentemente implementato l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per rafforzare i controlli fiscali

L’obiettivo, evidentemente, è quello di contrastare l’evasione e migliorare l’efficienza delle verifiche. Questo approccio innovativo consente di analizzare rapidamente grandi quantità di dati, individuando anomalie e comportamenti sospetti tra i contribuenti.

L’introduzione dell’IA nei controlli fiscali ha già prodotto risultati significativi. Nel 2023, l’Agenzia delle Entrate ha recuperato 18,1 miliardi di euro, con un incremento di 1,3 miliardi rispetto all’anno precedente. Le proiezioni per il 2024 e il 2025 prevedono ulteriori aumenti, rispettivamente a 19,3 e 19,6 miliardi di euro.

Questi numeri testimoniano l’efficacia dell’uso dell’IA e dei big data nel rafforzare la capacità di individuare e contrastare l’evasione fiscale.

Come funziona l’IA nei controlli fiscali

L’IA viene utilizzata per aggregare e analizzare dati provenienti da diverse fonti, come dichiarazioni dei redditi, conti correnti, proprietà immobiliari e spese sostenute. Attraverso algoritmi avanzati, il sistema è in grado di identificare discrepanze tra redditi dichiarati e stile di vita, segnalando potenziali casi di evasione. Ad esempio, se un contribuente dichiara un reddito basso ma effettua spese elevate, l’IA può segnalarlo per ulteriori controlli.

Attenzione controlli
Essere in regola per non temere nulla – (diritto-lavoro.com)

Un esempio di strumento utilizzato è il software VeRa (Verifica dei Rapporti Finanziari), che incrocia i dati dell’Archivio dei rapporti finanziari con altre informazioni disponibili, creando profili di rischio per i contribuenti.

I soggetti più esposti ai controlli potenziati dall’IA sono professionisti e lavoratori autonomi: coloro che non dispongono di una contabilità automatizzata o di documentazione adeguata possono essere facilmente individuati se presentano spese ingenti rispetto ai guadagni dichiarati. Imprese in settori ad alto rischio: settori come il commercio, i servizi e il turismo sono tradizionalmente più esposti a fenomeni di evasione fiscale e saranno probabilmente sottoposti a controlli più stringenti. Contribuenti con redditi dichiarati bassi ma spese elevate: chi presenta incongruenze tra le spese sostenute e le entrate dichiarate può attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Soggetti con precedenti problemi fiscali: coloro che sono già stati controllati o sanzionati in passato. Aziende di grandi dimensioni: le imprese con un volume d’affari significativo possono essere oggetto di controlli approfonditi.

Anche i disoccupati o i nullatenenti non sono esenti da verifiche, soprattutto se effettuano operazioni finanziarie o acquisti non coerenti con l’assenza di redditi dichiarati.

Il consiglio è quello di mantenere una documentazione accurata e a dichiarare correttamente i propri redditi, al fine di evitare problemi con il Fisco. Insomma, come si dice: male non fare, paura non avere.