Pensioni di giugno 2025, slittano gli accrediti per tutti i trattamenti e partono le trattenute per chi ha ricevuto i bonus da 200 e 150 euro senza averne diritto.

Il mese di maggio è ancora in corso, ma per molti pensionati lo sguardo è già rivolto a giugno, mese che si preannuncia carico di novità poco gradite. L’Inps ha annunciato che, dal prossimo mese, cominceranno i recuperi nei confronti di chi aveva ottenuto i bonus energia del 2022 senza rispettare i limiti di reddito previsti. A peggiorare la situazione, ci sarà anche un ritardo nei pagamenti, che slitteranno di due giorni a causa del calendario.

Pagamenti posticipati per tutti, anche per invalidità e assegni sociali

Nel dettaglio, il primo giugno cade di domenica, mentre il 2 giugno è giorno festivo per la Festa della Repubblica. Questo significa che l’accredito delle pensioni di giugno avverrà non prima di martedì 3 giugno, sia per chi riceve la pensione tramite conto corrente bancario, sia per chi la ritira in contanti presso gli uffici postali. Il ritardo, già sperimentato a maggio con uno slittamento di un giorno, stavolta sarà più marcato.

Pensioni in ritardo
Pensioni di giugno 2025, tra ritardi nei pagamenti e recupero dei bonus – diritto-lavoro.com

Il posticipo riguarda anche tutti gli altri trattamenti assistenziali, come l’assegno sociale e le pensioni di invalidità civile. Per chi vive con un reddito fisso mensile, anche uno spostamento di pochi giorni può causare disagi nei pagamenti di bollette, affitti o spese sanitarie. Non sono pochi i pensionati che, già ora, segnalano preoccupazioni legate a questi ritardi ricorrenti.

Dal 3 giugno iniziano le trattenute per i bonus percepiti senza requisiti

Ma la notizia che ha acceso il dibattito riguarda il recupero dei bonus contro il caro energia erogati nel 2022, durante il governo Draghi. Secondo quanto comunicato dall’Inps, una volta completati i controlli sui redditi, è emerso che alcuni pensionati hanno ricevuto indebitamente i bonus da 200 e 150 euro. Ora quelle somme vanno restituite.

Il bonus da 200 euro era stato previsto con il decreto Aiuti (Dl 50/2022) e riservato a chi aveva redditi sotto i 35.000 euro. Quello da 150 euro, introdotto col decreto Aiuti-ter (Dl 144/2022), richiedeva un limite più basso, 20.000 euro. Entrambi erano stati erogati in automatico, senza controlli preventivi, sulla base dei redditi presunti del 2021. Ora, dopo verifiche puntuali, chi non rientrava nei parametri dovrà restituire quanto ricevuto.

Il rimborso non sarà immediato, ma suddiviso in rate da 50 euro al mese, con decorrenza da giugno 2025. In assenza di accredito su cui operare la trattenuta, l’Inps invierà una richiesta di pagamento tramite PagoPA. I pensionati coinvolti sono invitati a verificare la propria posizione accedendo con Spid, Cie o Cns al portale INPS, controllando il cedolino e consultando eventuali notifiche.

Chi ritiene di essere stato inserito erroneamente nella lista dei recuperi può valutare un ricorso, rivolgendosi a patronati o CAF, per ottenere assistenza e far valere le proprie ragioni.