Legge 104, sono cambiate le regole: tutte le novità dai permessi ai congedi, ecco quanti giorni saranno disponibili.
La Camera ha da poco approvato in prima lettura il nuovo testo di legge che introduce importanti novità per chi combatte ogni giorno con patologie croniche, rare o oncologiche. La riforma (che si colloca nell’alveo della storica Legge 104/1992) punta a rafforzare concretamente i diritti dei dipendenti pubblici e privati, così da mettere a loro disposizione questi nuovi strumenti per affrontare la malattia.
Un nuovo passo avanti nella tutela dei lavoratori affetti da gravi patologie, dunque, che ora potranno beneficiare di due anni di congedo, dieci ore in più di permessi retribuiti e nuove tutele anche per i lavoratori autonomo. Ma vediamo bene tutto nel dettaglio.
Congedo straordinario: fino a 24 mesi per chi affronta malattie gravi
La misura principale della proposta riguarda l’introduzione di un congedo straordinario della durata massima di 24 mesi, continuativo o frazionabile, per i dipendenti che soffrono di malattie oncologiche o invalidanti riconosciute con una percentuale pari o superiore al 74%.
Durante questo periodo di tempo il lavoratore conserva il proprio posto ma non riceve retribuzione e non può svolgere alcuna attività lavorativa. Ha però diritto di riscattare, a proprie spese, i contributi pensionistici relativi al periodo di assenza.

Importante anche il riconoscimenti della priorità, al rirentro, per l’accesso al lavoro agile. La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 605/2025, ha chiarito che il lavoro da remoto rientra rientra tra gli “accomodamenti ragionevoli” previsti dalle normative antidiscriminatorie.
Per ottenere il congedo sarà sufficiente la certificazione elettronica della malattia rilasciata dal medico di base o da uno specialista convenzionato. Il tutto tramite il sistema di tessera sanitaria.
Le novità per gli autonomi e 10 ore in più di permessi retribuiti
Un capitolo importante del testo riguarda chi lavora in proprio. I lavoratori autonomi affetti da patologie gravi potranno sosendere le loro prestazioni fino a 300 giorni l’anno, a fronte dei 150 oggi previsti. Non riceveranno compensi ma potranno gestire il periodo di malattia con maggiore flessibilità.
La proposta intruduce anche un aumento delle ore di permesso retribuite. I lavoratori potranno beneficiare di 10 ore in più all’anno per sottoporsi a visite mediche, esami diagnostici e cure ricorrenti. In caso di minore malato, il beneficio potrà essere utilizzato dal genitore accompagnatore.
Le ore saranno anticipate dal datore di lavoro e successivamente rimborsate dall’INPS per i lavoratori del settore privato; nel pubblico invece sarà l’amministrazione a gestire l’organizzazione interna.





