L’articolo esplora l’impatto del multitasking sul lavoro, analizzando vantaggi e svantaggi per la concentrazione, supportato da studi scientifici, e propone approcci alternativi per una maggiore efficacia.
Che cos’è il multitasking e come impatta sul lavoro
Il multitasking è l’abilità di gestire più compiti contemporaneamente, una pratica che molti lavoratori adottano per aumentare la loro produttività.
Tuttavia, questa pratica può avere un impatto significativo sulle performance lavorative.
Nel contesto lavorativo, il multitasking spesso comporta alternare rapidamente tra diverse attività come rispondere alle e-mail, fare telefonate e partecipare a riunioni.
Sebbene sembri un modo efficace per massimizzare il tempo, il multitasking può portare ad errori e abbassare la qualità del lavoro.
Questo perché il cervello umano ha un limite nella quantità di informazioni che può processare simultaneamente.
Quando si prova a fare troppo in una volta, c’è un incremento del tempo necessario per completare ogni attività individualmente, chiamato efficacemente ‘switching cost’.
La pressione di dover gestire molteplici attività può anche aumentare il livello di stress, influenzando negativamente la salute mentale e fisica dei lavoratori.

Multitasking: vantaggi e svantaggi per la concentrazione
Il multitasking presenta una serie di vantaggi e svantaggi quando si tratta di concentrazione.
Da un lato, può sembrare che la capacità di gestire più compiti contemporaneamente aumenti l’efficienza raccogliendo le attività banali o di routine.
Alcuni sostengono che una piccola dose di multitasking possa aiutare a gestire meglio le scadenze ravvicinate e a soddisfare le urgenti esigenze aziendali.
Tuttavia, gli svantaggi tendono a superare i benefici percepiti.
Uno dei maggiori problemi è il calo della concentrazione.
Ogni volta che si cambia attività, il cervello impiega tempo per adattarsi, causando interruzioni nel flusso di lavoro.
Questo passaggio continuo tra i compiti può minare la capacità di mantenere l’attenzione su dettagli essenziali, aumentando il rischio di errori.
Inoltre, il costante cambiamento di focus può esaurire il cervello più rapidamente, portando ad una riduzione complessiva della produttività.
Studi scientifici sull’efficacia del multitasking
Numerosi studi scientifici hanno esaminato l’efficacia del multitasking, producendo risultati che molto spesso contraddicono il mito della sua produttività.
Una ricerca condotta dall’Università di Stanford ha dimostrato che le persone che praticano il multitasking regolarmente hanno maggiori difficoltà a filtrare le informazioni irrilevanti, rendendole meno efficaci nel compiere compiti quando confrontate con coloro che evitano questa pratica.
Un altro studio pubblicato nel ‘Journal of Experimental Psychology’ ha evidenziato che il tempo perso nel passare da un compito all’altro può ridurre la produttività generale fino al 40%.
Questo fenomeno è conosciuto come ‘switch cost’ o costo del cambio e rappresenta una misura tangibile di quanto il multitasking possa essere inefficace nel lavoro quotidiano.
Tali risultati suggeriscono che, anziché aumentare il rendimento, il multitasking potrebbe effettivamente diminuire la capacità di una persona di produrre risultati di qualità in modo tempestivo.
Approcci alternativi: lavorare senza multitasking
Considerando gli svantaggi del multitasking, numerosi esperti raccomandano approcci alternativi che promettono un aumento della produttività senza compromettere la qualità del lavoro.
Uno di questi metodi è la ‘gestione del tempo’, che incoraggia a focalizzare l’attenzione su un solo compito alla volta.
Tecniche come il metodo Pomodoro, che prevede di suddividere il lavoro in blocchi di tempo intervallati da pause, aiutano a mantenere il focus e migliorano la concentrazione senza rischiare la burnout mentale.
Un approccio ulteriormente raccomandato è l’organizzazione delle priorità, dove le attività sono classificate e svolte in un ordine che riflette la loro importanza e urgenza.
Questo non solo aiuta a gestire i carichi di lavoro in maniera più razionale ma migliora anche la capacità di decisione.
In alternativa, il lavoro cooperativo, in cui i compiti vengono divisi tra i membri del team in base alle loro competenze, può ridurre il bisogno di multitasking, portando a una maggiore efficienza collettiva.





