In un contesto di crescente pressione sui bilanci familiari a causa dell’aumento dei prezzi, il Governo sta valutando una misura fiscale.
Questa iniziativa, che potrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio, rappresenta un passo significativo per alleggerire il peso economico che grava su molte famiglie, soprattutto quelle con redditi medio-bassi.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Federconsumatori, si registra un aumento medio dell’1,7% dei costi legati ai materiali scolastici, con una spesa media per studente che supera i 650 euro. Questa crescita si somma alle difficoltà economiche provocate dai rincari nei settori energetico, alimentare e dei servizi essenziali, creando una situazione di crescente disagio per molte famiglie italiane.
Per questo motivo, il Governo ha avanzato la proposta di estendere la detrazione fiscale del 19% anche sulle spese sostenute per l’acquisto di libri scolastici, penne, astucci, zaini e altri articoli indispensabili per lo studio. L’obiettivo è offrire un sollievo concreto alle famiglie, favorendo l’accesso agli strumenti necessari per l’educazione dei propri figli.
Come funzionerebbe la nuova detrazione fiscale
La nuova agevolazione permetterebbe ai contribuenti di indicare nel modello 730 le spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici e materiali didattici, ottenendo una detrazione del 19% sull’importo totale. Tuttavia, il beneficio fiscale sarebbe soggetto ad alcune condizioni per garantire un’efficace distribuzione dell’agevolazione:
- Limiti legati all’ISEE del nucleo familiare, per assicurare che il vantaggio fiscale sia riservato principalmente alle famiglie con reddito medio-basso;
- Tetti di spesa massimi, differenziati in base al ciclo scolastico frequentato (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado).
Questi vincoli servirebbero a concentrare le risorse disponibili su chi ne ha più bisogno, evitando eccessi di spesa e garantendo un utilizzo equo delle risorse pubbliche.

La proposta governativa si inserisce in un quadro di agevolazioni già esistenti per le famiglie con figli a carico. Attualmente, infatti, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute fino a un massimo di 800 euro per studente iscritto a scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, con un risparmio massimo di circa 152 euro per studente.
Tra le spese già detraibili figurano:
- Tasse di iscrizione e frequenza scolastica;
- Servizio mensa;
- Contributi volontari e liberalità;
- Attività pre e post scuola;
- Gite e viaggi d’istruzione;
- Spese per l’ampliamento dell’offerta formativa;
- Assistenza durante i pasti.
Per quanto riguarda l’asilo nido, lo Stato riconosce una detrazione fino a un massimo di 632 euro per figlio, pari a un beneficio fiscale annuo di circa 120 euro.
Nel settore universitario, invece, non sono previsti limiti massimi di spesa per le università pubbliche: la detrazione del 19% si applica dunque sull’intero importo sostenuto. Per le università private, invece, l’ammontare massimo della detrazione è stabilito da un decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).
Inoltre, sono previsti incentivi specifici per i licei musicali e i conservatori, con un bonus del 65% per l’acquisto di strumenti musicali fino a un tetto massimo di 2.500 euro.
Un’attenzione particolare è riservata anche ai genitori di bambini e ragazzi affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA): per loro è prevista una detrazione del 19% sulle spese per l’acquisto di strumenti didattici e supporti tecnici o informatici compensativi, senza alcun limite massimo di spesa.
Questa articolata rete di detrazioni e bonus mira a supportare le famiglie in diverse fasi e ambiti dell’istruzione, offrendo strumenti concreti per affrontare i costi legati alla formazione dei figli.





