La causale di un bonifico sembra un dettaglio secondario, ma in realtà può avere conseguenze negative molto concrete
Alcune parole, se inserite nella descrizione del trasferimento, possono far scattare i sistemi di controllo delle banche e attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. Il rischio? Blocchi temporanei del conto e verifiche fiscali approfondite.
Scrivere la causale di un bonifico con attenzione è un gesto semplice ma importante. Evitare termini ambigui o potenzialmente sospetti significa ridurre al minimo il rischio di blocchi e controlli. La regola d’oro è essere sempre chiari, trasparenti e pertinenti con la natura del pagamento.
Le banche, in base alle normative antiriciclaggio, utilizzano sistemi di monitoraggio automatico per individuare transazioni sospette. Anche l’Agenzia delle Entrate può intervenire se la causale lascia intendere possibili attività illecite, come evasione, lavoro nero o riciclaggio.
Le parole e frasi da non usare mai nei bonifici
Non esiste una lista ufficiale di parole vietate, ma diversi casi pratici hanno dimostrato che certe diciture aumentano il rischio di accertamenti. Com’è noto, infatti, i controlli sulla circolazione del denaro sono sempre più stringenti. Sia per ciò che concerne il denaro contante, ma anche per quanto riguarda le transazioni tracciabili. Com’è noto, infatti, ormai, le guerre si combattono anche con l’economia.

Ecco alcuni esempi di termini che è meglio evitare:
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“Contanti” → può far pensare a operazioni in nero non tracciate.
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“Prestito” → senza un contratto registrato può sembrare un trasferimento illecito.
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“Regalo” o “Donazione” → rientrano in alcuni casi tra i movimenti soggetti a imposte specifiche.
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“Pagamento in nero” → direttamente collegato a lavoro o attività illegali.
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“Scommesse” → potrebbe far sospettare attività di gioco d’azzardo non regolari.
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“Droga” → qualsiasi riferimento a sostanze stupefacenti genera un allarme immediato.
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“Lavoro in nero” → riconducibile a retribuzioni illecite.
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“Terrorismo” → citare attività terroristiche o mafiose attiva controlli automatici.
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“Corruzione” → suggerisce rapporti economici illegali.
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“Fattura falsa” → richiama direttamente evasione fiscale o frode.
In generale, qualunque termine che richiami attività illegali o irregolari va evitato nella causale.
Il consiglio è di usare descrizioni chiare, semplici e attinenti all’operazione. Alcuni esempi sicuri:
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“Pagamento fattura n. 28”
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“Affitto mese settembre 2025”
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“Rimborso spese viaggio”
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“Contributo spese familiari”
In questo modo la transazione è trasparente e non suscita sospetti. Com è noto, è possibile fare un bonifico senza inserire alcuna causale (fino a 140 caratteri disponibili). Tuttavia, lasciarla vuota non è consigliabile. In caso di controlli, l’assenza di causale può generare dubbi e creare presunzioni sfavorevoli a carico del correntista.





