Con l’avvio di nuovi incentivi economici e fiscali destinati alle famiglie, arriva un importante bonus figli che può superare i 2.000 euro.
Pur essendo una misura di facile accesso, molti beneficiari rischiano di non sfruttarla appieno a causa della complessità dei requisiti e delle condizioni previste. In un contesto in cui il supporto alle famiglie e agli studenti universitari è cruciale, approfondiamo le caratteristiche del bonus e le novità correlate ai fringe benefit, per offrire una panoramica aggiornata e dettagliata sulle opportunità offerte dal sistema di welfare italiano.
Il Bonus che tutti aspettavano
Il bonus figli rappresenta una delle principali agevolazioni rivolte alle famiglie con figli a carico, mirato a sostenere le spese legate all’istruzione e alla crescita. Questo strumento comprende una detrazione fiscale del 19% sulle spese universitarie, che copre tasse di iscrizione, master, dottorati e specializzazioni. L’accesso al bonus è relativamente semplice, ma prevede il rispetto di condizioni precise come l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili, la conservazione delle ricevute e la corretta indicazione nel modello 730.
Un elemento che rende più articolato l’accesso al bonus è la distinzione tra università statali e private, con limiti di spesa variabili che influenzano l’entità del beneficio riconosciuto. A questo si aggiunge il bonus affitto dedicato agli studenti fuori sede con un ISEE fino a 20.000 euro, che consente una detrazione del 19% su un massimo di 2.633 euro annui. Tuttavia, per usufruirne è necessario che l’alloggio sia distante dalla sede universitaria e che lo studente non riceva ulteriori contributi per l’alloggio, circoscrivendo quindi la platea dei beneficiari.
Questi vincoli, pur volti a indirizzare il sostegno verso chi ne ha maggiore bisogno, possono escludere studenti che si trovano in situazioni marginalmente diverse ma ugualmente bisognosi di supporto. La complessità delle regole evidenzia la necessità per i beneficiari di essere ben informati per non perdere opportunità fondamentali nel percorso formativo.
A partire dal 2024, la Legge di Bilancio ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina dei fringe benefit, aumentando significativamente l’importo esentasse riconosciuto ai lavoratori dipendenti. Per i dipendenti con figli a carico, il limite sale fino a 2.000 euro annui, mentre per i lavoratori senza figli a carico l’importo massimo esentasse è di 1.000 euro. Questa misura amplia la precedente soglia di 258,23 euro, offrendo un vantaggio fiscale e contributivo sostanziale.
I fringe benefit comprendono una vasta gamma di beni e servizi concessi dal datore di lavoro, come buoni pasto, auto aziendali, telefoni cellulari, regalie festive e, novità recente, anche il rimborso delle utenze domestiche e delle spese per l’affitto della prima casa. Questi ultimi due punti rappresentano un’importante estensione del beneficio, che rende più agevole per i lavoratori con figli la gestione delle spese familiari.
Per accedere all’agevolazione da 2.000 euro, i figli devono essere fiscalmente a carico, ossia avere un reddito lordo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro se under 24 anni), condizione da verificare al 31 dicembre dell’anno di riferimento. L’agevolazione è riconosciuta in misura piena a entrambi i genitori fiscalmente a carico, indipendentemente da chi usufruisce delle detrazioni per figli a carico.
È inoltre prevista la possibilità di estendere i fringe benefit esentasse anche agli amministratori di società con figli a carico, previa delibera assembleare.

A supporto delle famiglie e degli studenti che affrontano spese abitative rilevanti, diversi enti locali hanno predisposto bandi e contributi integrativi per il pagamento del canone di locazione nel 2024 e 2025. Tra questi, il Comune di Roma ha attivato il servizio GECOA, uno strumento digitale per la gestione delle domande di contributo per l’affitto, accessibile tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità elettronica.
Il contributo comunale copre fino al 40% del canone annuo effettivamente versato, con un tetto massimo di 2.000 euro per ogni richiedente. La piattaforma per la presentazione delle domande è aperta fino al 23 giugno 2025, e l’iter prevede la possibilità di annullare e ripresentare la domanda in caso di errori fino alla scadenza.
Analogamente, il Comune di Prato ha programmato entro l’estate 2025 la pubblicazione del bando per la concessione di contributi economici integrativi al canone di affitto, rivolti a cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio comunale. I requisiti e le modalità operative sono dettagliati nell’avviso pubblico, con particolare attenzione alla documentazione necessaria per l’ammissione e la liquidazione del contributo.
Questi interventi si inseriscono in un quadro di sostegno finalizzato a garantire la continuità abitativa e a mitigare le difficoltà economiche emergenti, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione.





