Nel contesto delle relazioni familiari, il trasferimento di denaro tra genitori e figli è un tema delicato.
Prestiti e donazioni tra familiari, se non gestiti con la dovuta attenzione e formalizzazione, possono infatti scatenare controlli e accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Vediamo quali sono le regole fondamentali per evitare problemi con il Fisco e tutelare entrambe le parti coinvolte.
Quando un genitore presta una somma di denaro a un figlio, spesso si tratta di un prestito infruttifero tra privati, quindi senza interessi. Se da un lato non è obbligatorio redigere un documento scritto, dall’altro è fortemente consigliato formalizzare l’accordo con un contratto scritto o una scrittura privata per evitare fraintendimenti.
Senza un atto che certifichi con data certa l’erogazione del prestito, la restituzione tramite bonifici bancari può risultare problematica. L’Agenzia delle Entrate, in assenza di prove documentali, potrebbe interpretare i bonifici come redditi non dichiarati e quindi tassabili, configurando un sospetto di evasione fiscale.
Chi effettua il bonifico per la restituzione non rischia sanzioni, poiché non è obbligato a giustificare il motivo del pagamento. Il rischio maggiore grava invece su chi riceve il denaro, che deve essere in grado di dimostrare la natura del rimborso.
Il ruolo dell’atto scritto e la sua validità
Redigere un atto sottoscritto da entrambe le parti al momento del prestito è la soluzione più sicura. Questo documento, che può essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate o corredato da timbro postale o marcatura digitale (come una PEC che attesti i termini), conferisce al prestito una data certa. Con questa prova, la restituzione può avvenire in modo tracciabile, anche tramite bonifico, senza rischiare di essere tassata come reddito.
È importante indicare nella causale del bonifico una dicitura chiara, per esempio “restituzione prestito personale” con la data dell’erogazione iniziale, in modo da agevolare eventuali verifiche fiscali.
La donazione di denaro da genitori a figli, definita come un passaggio gratuito voluto a titolo di liberalità, è un’operazione con regole precise. Contrariamente a quanto si crede, anche donazioni di modico valore devono rispettare forme e limiti per non incorrere in sanzioni.

Le donazioni possono essere:
- Donazione diretta: consegna di denaro senza specificare lo scopo. Se la somma è rilevante, il Codice Civile impone un atto pubblico notarile con due testimoni per garantirne validità. Oltre a spese notarili e di registrazione, si applica un’imposta di donazione del 4% oltre la franchigia di un milione di euro.
- Donazione indiretta con bonifico: trasferimento di denaro da un conto all’altro, con causale esplicita (es. “donazione per acquisto casa”), senza necessità di atto notarile né imposte.
- Donazione indiretta al venditore: il genitore versa direttamente al venditore di un bene, che viene intestato al figlio; anche in questo caso non serve atto pubblico né imposte.
Donazioni in contanti e limiti antiriciclaggio
Le donazioni in contanti sono soggette a un limite massimo di 3.000 euro, come previsto dalla normativa antiriciclaggio. Per importi superiori, è obbligatorio utilizzare strumenti tracciabili quali bonifici bancari o assegni non trasferibili. Se il figlio è minorenne o non possiede un conto corrente, si può ricorrere a una scrittura privata che attesti la donazione e successivamente registrarla all’Agenzia delle Entrate per attribuire data certa.
Attenzione agli accertamenti fiscali
L’Agenzia delle Entrate valuta la congruità tra redditi dichiarati e spese sostenute. Se le spese superano del 20% le entrate dichiarate, si attivano accertamenti fiscali. In caso di donazioni di modico valore tra familiari conviventi, il Fisco considera anche i redditi di tutti i conviventi prima di procedere.
Perciò è fondamentale conservare tutta la documentazione relativa ai trasferimenti di denaro e operare sempre con strumenti tracciabili, corredati da causali esplicite.
Consigli pratici per trasferimenti di denaro in famiglia
Per evitare complicazioni fiscali e giuridiche quando si trasferisce denaro da genitori a figli, è consigliabile:
- Formalizzare i prestiti con un atto scritto e registrato, anche in forma di scrittura privata, per conferire data certa.
- Effettuare le donazioni tramite bonifico o assegno non trasferibile, specificando chiaramente la causale.
- Evitare il trasferimento in contanti per cifre superiori a 3.000 euro, rispettando la normativa antiriciclaggio.
- Conservare tutta la documentazione riguardante il passaggio di denaro per eventuali verifiche fiscali o controversie ereditarie.
- In caso di donazioni indirette, indicare sempre lo scopo per evitare fraintendimenti e contestazioni future.
Seguendo queste indicazioni, genitori e figli possono gestire con serenità i trasferimenti di denaro, mantenendo trasparenza e rispetto delle normative fiscali vigenti.





