Si cambia volto sul fronte della viabilità e si sceglie la linea dura contro gli eccessi alla guida. Ecco i nuovi, severissimi, autovelox
Entro il 2026 arriverà infatti una rete più fitta di autovelox e telecamere, con l’introduzione di nuove Zone 30 e limiti di velocità ridotti. L’obiettivo dichiarato è duplice: aumentare la sicurezza sulle strade e incentivare una mobilità più sostenibile.
Autovelox, tutor, Zone 30 e Vista Red andranno così a comporre un sistema di controllo capillare, che promette di cambiare radicalmente la mobilità. Da un lato aumenteranno le sanzioni per chi non rispetta le regole, dall’altro si punterà a ridurre incidenti e vittime sulle strade, promuovendo una guida più sicura e responsabile.
Pioggia di nuovi autovelox
Gli automobilisti romani dovranno fare i conti con circa 60 nuovi dispositivi di rilevazione della velocità, che si sommeranno ai 20 già attivi. Le nuove postazioni – sia fisse che mobili – saranno posizionate in punti strategici della città, scelti in base all’alto tasso di incidenti o alla congestione del traffico.

La nuova mappa di Roma comprende: Tangenziale Est, con due postazioni all’altezza dei Campi Sportivi; Via Isacco Newton, dove arriveranno due autovelox fissi; Via del Mare, che vedrà la riattivazione del tutor per il calcolo della velocità media; Via Cristoforo Colombo, con nuove postazioni nei tratti più critici; Centocelle, dove saranno introdotti autovelox mobili nelle aree considerate più pericolose.
L’investimento supera i 3 milioni di euro e prevede anche un aggiornamento tecnologico degli apparecchi esistenti, integrandoli con la Centrale della Mobilità, il sistema informatico che gestirà automaticamente le sanzioni. L’installazione sarà completata entro fine settembre, mentre i controlli scatteranno tra i primi mesi e la metà del 2026, dopo l’apposizione della segnaletica.
Il giro di vite non si limita agli autovelox. A partire da settembre, il Centro storico sarà trasformato in una vasta Zona 30, con limite massimo fissato a 30 km/h. Una scelta che segue il modello di Bologna, dove i limiti ridotti sono già realtà, e che anche Milano sta valutando.
Oltre al cuore della città, la misura riguarderà una cinquantina di strade urbane considerate a rischio per la presenza di pedoni e ciclisti. Tra queste figurano via Reggio Calabria, via di Villa Ada, viale Agosta, via dei Gelsi a Centocelle, un tratto di via del Pigneto, via Guinizelli, largo Alfredo Oriani a Monteverde e piazza Giovenale alla Balduina.
Un altro tassello del piano riguarda gli incroci. Da novembre 2025 entreranno in funzione 11 telecamere Vista Red, già installate nei punti più pericolosi della città. Questi dispositivi rilevano automaticamente i veicoli che attraversano con il rosso, uno dei comportamenti più rischiosi alla guida.
Entro la fine dello stesso anno il numero salirà a 38 incroci monitorati, con ulteriori 15 dispositivi in arrivo. Gli impianti saranno collocati in corrispondenza delle intersezioni più larghe e trafficate, dove il passaggio col rosso comporta un pericolo maggiore per automobilisti e pedoni.





