Detrazioni per le ristrutturazioni edilizie: come gli eredi possono subentrare dopo il decesso del contribuente.
Le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione o di efficientamento energetico sono uno strumento importante per incentivare il recupero del patrimonio immobiliare e per promuovere soluzioni sostenibili.
In tanti si chiedono, però, cosa accade qualora il titolare del beneficio fiscale viene a mancare. La legge italiana prevede che gli eredi possano subentrare nei diritti e nei benefici fiscali, soltanto però se rispettano il possesso di specifici requisiti e formalità documentali.
Agevolazioni fiscali dopo la morte: ecco quando passano agli eredi e come non perdere i benefici
Il diritto alla detrazione non si trasferisce automaticamente agli eredi. Affinché ciò avvenga è necessario che vi sia l’esistenza di una condizione necessaria, cioè che questi detengano materialmente e direttamente l’immobile dal 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Significa, cioè, che il semplice diritto di proprietà non basta, occorre infatti che l’immobile non sia concesso in comodato a terzi. Ad esempio, se il de cuius aveva un appartamento in cui viveva e un altro affittato, le detrazioni residue riguarderanno solo l’immobile fisicamente abitato dall’erede.
Gli eredi devono, inoltre, adempire gli obblighi fiscali del defunto. Significa che devono:
- presentare la dichiarazione dei redditi tramite modello 730 o redditi PF;
- presentare la dichiarazione di eventuali proventi percepiti dal contribuenti nell’anno del decesso;
- presentare la gestione degli eventuali plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni ereditati;
- presentare il calcolo del versamento dell’imposta di successione sul valore complessivo dell’asse ereditario.
Questi passaggi sono necessari per garantire che il subentro nelle detrazioni sia regolare e conforme alla normativa fiscale vigente. Per poter godere delle detrazioni, gli eredi devono conservare e presentare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute dal defunto, tra cui:
- fatture dettagliate delle imprese che hanno effettuato i lavori, con indicazione del tipo di intervento e dei dati fiscali;
- bonifici “parlanti”, con causale specifica, codice fiscale del beneficiario e riferimento normativo (art. 16-bis TUIR);
- autorizzazioni edilizie o titoli abilitativi, se richiesti;
- attestazioni tecniche per interventi di risparmio energetico, come certificazioni dell’efficienza degli impianti o dell’isolamento termico.
È importante avere tutti i documenti, eventuali mancanze possono infatti comportare la perdita del beneficio fiscale. Attenzione perché non tutte le situazioni, però, consentono il subentro nelle detrazioni, sono situazioni preclusive:
- immobili concessi in locazione: manca la detenzione diretta;
- coniuge superstite che rinuncia all’eredità pur mantenendo il diritto di abitazione: le rate residue non possono essere trasferite;
- cessione o donazione del bene da parte dell’erede detentore: comporta la perdita definitiva del beneficio.





