Hai ricevuto una richiesta di pagamento per spese condominiali arretrate? Ecco come puoi comportarti: non è detto che tu debba pagare

Potresti trovarti a dover affrontare il recupero di somme legate a lavori straordinari, o magari hai appena acquistato o ereditato un immobile con spese pregresse non saldate. In entrambi i casi, è fondamentale sapere cosa prevede la normativa per evitare spiacevoli sorprese.

In caso di contenzioso, è sempre consigliato rivolgersi a un esperto per comprendere appieno le implicazioni legali.

Il limite di tempo per il pagamento delle spese condominiali

La legge stabilisce dei limiti temporali precisi entro i quali il condominio può richiedere il pagamento delle spese. Secondo l’articolo 2948 del codice civile, il condominio ha 5 anni di tempo per recuperare le somme dovute per le spese ordinarie (pulizia delle scale, illuminazione, piccole riparazioni); 10 anni di tempo per le spese straordinarie, che riguardano la manutenzione straordinaria o la ristrutturazione di parti comuni dell’edificio.

Spese condominiali
Come gestire le spese condominiali – (diritto-lavoro.com)

Le spese ordinarie sono quelle legate alla gestione quotidiana del condominio, mentre quelle straordinarie si riferiscono a interventi significativi sulla struttura e sui beni comuni, come rifacimento della facciata o della copertura.

Le spese condominiali sono ripartite in base alle tabelle millesimali, che stabiliscono le quote di partecipazione alle spese comuni in relazione alla grandezza dell’immobile di ciascun condomino.

La prescrizione del pagamento delle spese può essere interrotta da atti che dimostrano la volontà del condominio di richiedere il pagamento delle somme dovute. Tra questi atti figurano: l’invio di una lettera raccomandata con richiesta di pagamento; la notifica di un decreto ingiuntivo; ogni altro atto legale avviato per il recupero del credito.

Questi atti “azzerano” la prescrizione, e il termine di cinque o dieci anni ricomincia a decorrere dalla data dell’atto interruttivo.

Se nonostante la richiesta di pagamento il debito rimane insoluto, il condominio può chiedere agli altri condomini di coprire la quota del moroso. Ogni condomino sarà tenuto a contribuire alla copertura del debito in proporzione alle proprie quote millesimali. In alcuni casi, è possibile creare un fondo per coprire le spese in attesa di recuperare il credito, ma ciò richiede il consenso unanime di tutti i condomini.

Inoltre, sia il venditore che l’acquirente di un immobile sono corresponsabili per le spese non pagate. Se durante l’anno del rogito o nei mesi precedenti non sono stati saldati i debiti, l’amministratore può richiedere il pagamento sia al vecchio che al nuovo proprietario, come previsto dall’articolo 63 delle disposizioni attuative del codice civile.

Anche gli inquilini hanno obblighi di pagamento verso il condominio. Sono tenuti a corrispondere le spese di manutenzione ordinaria e gli oneri accessori, che includono il servizio di pulizia delle aree comuni; il funzionamento ordinario dell’ascensore; la fornitura di acqua, energia elettrica, riscaldamento, aria condizionata e altri servizi comuni; il servizio di portineria, che generalmente è a carico dell’inquilino nella misura del 90%, salvo diverso accordo.

Tuttavia, l’inquilino ha un termine di 2 anni per il pagamento degli oneri accessori, termine che decorre dalla richiesta del proprietario dell’immobile. Anche in questo caso, la prescrizione può essere interrotta se il proprietario invia una richiesta formale di pagamento o una costituzione in mora.

Inoltre, il mancato pagamento degli oneri accessori può legittimare il procedimento di sfratto se il debito totale raggiunge o supera le due quote del canone di locazione e il ritardo nel pagamento supera i 60 giorni.