Pensione di vecchiaia: si può accedere a partire da 60 anni e 4 mesi. Come fare la richiesta e quali sono i termini da rispettare.
Mentre la politica si infiamma sulle future riforme del sistema pensionistico, con possibili scenari che parlano di uscite a 62 o a 64 anni, a partire dal 2026, c’è uno strumento già molto attivo e vantaggioso per tutti coloro che sognano di lasciare il lavoro prima del previsto.
Trattasi dell’isopensione, una misura poco conosciuta, che consente di anticipare l’uscita dal lavoro fino a 7 anni rispetto all’età pensionabile ordinaria, con condizioni generalmente più favorevoli delle soluzioni che potrebbero giungere con le prossime leggi di bilancio.
Puoi andare subito in pensione a 60 anni, oppure 35 anni di contributi
L’isopensione è uno strumento sancito dalla legge italiana che consente il prepensionamento ai lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i dipendenti pubblici e i lavoratori autonomi. Il meccanismo può essere attivato solo se l’azienda ha almeno 15 dipendenti e stipula un accordo sindacale nell’ambito di un contratto di espansione.

La misura è operativa anche nel 2025 e nel 2026, ed è un’opportunità per tutti coloro che si trovano nella fase finale della propria carriera. Per poter usufruire di questo strumento, occorre trovarsi entro 7 anni dal raggiungimento di uno dei due traguardi pensionistici:
pensioni anticipate: è sufficiente avere 35 anni e 10 mesi di contributi, oppure 34 anni e 10 mesi per le donne, se si è a meno 7 anni dai requisiti contributivi ordinali, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Il prepensionamento si basa su un accordo aziendale e sindacale. L’impresa attiva la procedura e sostiene i costi economici dell’anticipo. Una volta raggiunta l’intesa, i dipendenti selezionati potranno scegliere, volontariamente, se aderire o meno alla proposta.
Chi accetta, riceverà un assegno mensile erogato dall’INPS, ma finanziato interamente dall’azienda, calcolato in base ai contributi maturati fino al momento dell’uscita. Inoltre, l’azienda ha un obbligo di versare i contributi figurativi per tutto il periodo di prepensionamento, così da non penalizzare il futuro assegno previdenziale.
L’isopensione offre, dunque, un margine ampio. Si parla, infatti, di fino a sette anni in meno rispetto alla soglia ordinaria, rendendola un’opzione molto appetibile per tutti coloro che intendono lasciare il lavoro prima.
Nonostante i benefici evidenti, tale strumento è poco conosciuto e non sempre facile da attivare, poiché richiede la collaborazione tra imprese e sindacati. Tuttavia, per i lavoratori che operano in contesti strutturati, e con una solida rappresentazione sindacale, può rappresentare un’opportunità di uscita anticipata.





