Come combattere il caro-affitti? Ora ci pensano le Istituzioni, che hanno stanziato delle somme: fino a 12.000 euro di bonus
Un sussidio che potrebbe alleviare notevolmente questa pressione, ma che, sorprendentemente, rimane ancora poco conosciuto. Questo contributo, che può arrivare fino a 12.000 euro, è destinato a chi si trova in difficoltà economica, come perdita del lavoro, malattia grave o altre situazioni impreviste, e ha bisogno di aiuto per coprire il pagamento dell’affitto.
Il sostegno in questione è previsto dal Fondo per la morosità incolpevole, un beneficio che si applica a chi non riesce a pagare il canone di affitto per motivi indipendenti dalla propria volontà, come la riduzione del reddito o un licenziamento improvviso. Purtroppo, questo strumento resta largamente sconosciuto, e, di conseguenza, molti inquilini che potrebbero beneficiarne non presentano domanda.
Il fondo per pagare gli affitti
Il Fondo per la morosità incolpevole è stato rifinanziato dalla Legge di Bilancio 2025 e da quest’anno è nuovamente disponibile a livello nazionale, dopo essere stato precedentemente gestito dalle singole Regioni. Questo fondo non è solo un aiuto per saldare l’affitto arretrato, ma può anche coprire il pagamento delle mensilità future. È destinato a chi si trova in difficoltà economiche non per propria causa, come un licenziamento, una grave malattia o eventi imprevisti che influenzano il reddito disponibile.

Nel 2023, in Italia, sono stati registrati quasi 74.000 avvii di procedure di sfratto, con oltre 21.000 sfratti effettivamente eseguiti. Questo evidenzia la necessità di un aiuto concreto per molte famiglie in difficoltà, e il fondo potrebbe rappresentare una risorsa fondamentale per supportarle.
La morosità incolpevole si verifica quando un inquilino non riesce a pagare l’affitto a causa di circostanze al di fuori del suo controllo. Situazioni come la perdita del lavoro, la cassa integrazione, un infortunio o una grave malattia sono alcuni degli esempi che giustificano l’accesso al sussidio. È essenziale che la difficoltà economica sia documentata, attraverso licenziamenti, riduzioni d’orario, malattia grave o la cessazione dell’attività lavorativa.
Il fondo, istituito dal Decreto Legge 102/2013, ha subito alti e bassi negli anni, ma grazie al recente rifinanziamento da parte della Manovra 2025, sarà nuovamente accessibile a coloro che si trovano in difficoltà. Nel 2025, sono previsti 10 milioni di euro di risorse, mentre per il 2026 il fondo sarà incrementato a 20 milioni, da ripartire tra le Regioni.
Per accedere al contributo, i requisiti variano in base alla Regione, poiché il fondo è gestito a livello locale. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali. In generale, l’inquilino deve essere colpito da una procedura di sfratto, e deve avere un ISEE inferiore al limite stabilito dalla propria Regione. Inoltre, deve essere titolare di un contratto di locazione con una procedura di sfratto in corso e risiedere nell’immobile interessato.
Alcune Regioni potrebbero dare priorità a nuclei familiari con determinate situazioni di vulnerabilità, come persone con più di 70 anni, minori, persone con invalidità pari o superiore al 74% e famiglie in carico ai servizi sociali per un progetto di assistenza
Poiché il contributo per la morosità incolpevole è gestito dalle Regioni, ogni ente locale pubblica specifici bandi che stabiliscono i requisiti e le modalità di richiesta. Pertanto, per ottenere il sussidio, è necessario consultare i bandi pubblicati sul sito della propria Regione o Comune. Una volta individuato il bando, sarà possibile procedere con la domanda seguendo le istruzioni fornite.





