La pirateria digitale continua a rappresentare una delle principali minacce per l’industria dell’intrattenimento e dei diritti d’autore

Insomma, se sei un genio della tecnologia e dello streaming, questo non sempre può essere una buona notizia. Anzi, può essere fonte di problematiche. Sono a milioni gli utenti che ricorrono a pratiche illegali per accedere a contenuti protetti senza pagare per essi.

Tra queste pratiche il fenomeno del “pezzotto” è emerso come uno dei più comuni e pericolosi. Per rispondere a questa problematica, l’Italia ha introdotto nuove leggi che vanno a rafforzare il contrasto alla pirateria online, con un focus particolare sulla lotta ai dispositivi e ai servizi che consentono l’accesso illegale a contenuti come film, serie TV, sport in diretta e altro ancora.

Il termine “pezzotto” è un’espressione popolare usata per riferirsi a dispositivi e applicazioni illegali che permettono agli utenti di aggirare i sistemi di protezione dei contenuti a pagamento. Questi dispositivi, spesso acquistati a basso costo, consentono di ricevere un’ampia gamma di contenuti illegali, come canali televisivi criptati, servizi di streaming e persino eventi sportivi in diretta. La facilità con cui è possibile acquistare e utilizzare questi dispositivi ha alimentato la pirateria digitale, creando enormi danni all’industria legale del media e all’economia digitale.

Le nuove norme anti-pezzotto

La legge contro il “pezzotto” è stata recentemente potenziata per affrontare la crescente diffusione della pirateria online. Il governo italiano ha deciso di intervenire per tutelare i diritti di autori, produttori e distributori di contenuti digitali, introducendo un pacchetto di misure che rende più severe le sanzioni per chi distribuisce o utilizza dispositivi illegali per la fruizione di contenuti a pagamento. La novità più rilevante riguarda il rafforzamento della sorveglianza sui fornitori di servizi internet (ISP), che ora sono obbligati a bloccare i siti web che offrono contenuti pirata.

Leggi contro pirateria
Le nuove leggi contro il “pezzotto” – (diritto-lavoro.com)

Le nuove disposizioni, che si integrano con quelle già esistenti, prevedono misure più efficaci per la rimozione dei contenuti pirata da internet, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate per il monitoraggio delle piattaforme di streaming. Inoltre, sono previsti controlli più rigorosi sui venditori di dispositivi come decoder e smartbox che consentono l’accesso ai contenuti illegali, con sanzioni che vanno dalla confisca dei dispositivi fino a multe salate per chi commercializza questo tipo di strumenti.

Una delle principali innovazioni introdotte dalle nuove normative riguarda gli obblighi imposti agli ISP. Le piattaforme di streaming legali e i distributori di contenuti hanno ormai un alleato nella lotta contro la pirateria: gli ISP, che ora sono chiamati a prendere misure più rapide per bloccare l’accesso a contenuti illegali. La legge prevede che, una volta identificato un sito o una piattaforma che distribuisce illegalmente contenuti protetti da diritti d’autore, i provider di servizi internet debbano impedire l’accesso a questi siti, attivando anche sistemi di monitoraggio e di rilevamento.

In caso di inadempimento, gli ISP potrebbero essere chiamati a rispondere legalmente, con il rischio di dover affrontare pesanti sanzioni economiche. Questo approccio ha come obiettivo non solo quello di ridurre l’accesso a contenuti pirata, ma anche di disincentivare la diffusione di servizi illegali.