Recarsi al Pronto Soccorso non è sempre sinonimo di cure gratuite. Ecco quando bisogna pagare il ticket e quando non è necessario

In molti casi, è previsto il pagamento di un ticket sanitario, soprattutto quando l’accesso avviene per problemi di lieve entità che non richiedono un intervento d’urgenza. A stabilirlo è il sistema di “codici colore” assegnati in triage, il quale definisce il grado di priorità delle cure.

Andiamo a vedere, allora, quando il ticket va pagato e quando invece non è necessario. E facciamo anche una differenziazione da regione a regione. Come sapete, infatti, la competenza sanitaria è delle Regioni. 

Quando si paga il ticket al Pronto Soccorso

Il pagamento è richiesto ai pazienti che, al termine della visita, risultano classificati con codice bianco — il più basso nella scala delle emergenze — che indica un caso non urgente, potenzialmente gestibile dal medico di base o dalla guardia medica.

Pronto soccorso, ticket sanitario
Le differenze tra le regioni – (diritto-lavoro.com)

In questi casi, il costo del ticket può variare in base alla Regione, ma in media si aggira intorno ai 25 euro. Tuttavia, se durante la permanenza vengono eseguiti esami diagnostici o accertamenti specialistici, la cifra può salire anche fino a 50 euro.

L’introduzione del ticket per i codici bianchi nasce con l’obiettivo di limitare l’utilizzo improprio del Pronto Soccorso, spesso affollato da pazienti con problemi non urgenti. Questo permette al personale medico di concentrarsi su chi ha effettivamente bisogno di cure tempestive.

All’arrivo in Pronto Soccorso, ogni paziente viene valutato e gli viene assegnato un codice che va dal rosso (emergenza vitale) al bianco (assenza di urgenza). Solo i codici rosso, arancione, azzurro e verde garantiscono l’accesso gratuito alle cure.

Il codice bianco, invece, indica che la situazione non rappresenta un’urgenza e, se confermato al momento delle dimissioni, comporta l’emissione del ticket da pagare.

Esistono diverse categorie di persone che non devono pagare il ticket, anche in caso di codice bianco: minori di 14 anni, over 65 (in alcune Regioni), persone già esenti per prestazioni ambulatoriali secondo le normative regionali, infortunati sul lavoro coperti da Inail, pazienti inviati da forze dell’ordine o polizia giudiziaria.

Le tariffe non sono uniformi in tutto il Paese. Ecco alcuni esempi:

  • Piemonte: 27 euro

  • Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e altre: 25 euro

  • Liguria e Abruzzo: 25 euro, ma con esami si può arrivare a 36,15 euro

  • Provincia autonoma di Trento: da 25 a 75 euro in base agli accertamenti

  • Toscana: fino a 50 euro, con variazioni legate al reddito

  • Calabria: da 25 fino a 45 euro con prestazioni aggiuntive

  • Sardegna: 25 euro per il codice bianco, 15 euro per il verde