Un intervento da parte dell’INPS, che va a mitigare le problematiche di un folto gruppo di lavoratori, alle prese con i TFR non elargiti
Arrivano importanti novità per i lavoratori che non hanno ancora ricevuto il TFR o le ultime retribuzioni a causa di difficoltà economiche delle aziende: l’INPS ha semplificato l’iter per richiedere il sostegno del Fondo di Garanzia, lo strumento che entra in gioco quando il datore di lavoro non è più in grado di pagare.
Il recente messaggio n. 2172 del 2025 dell’Istituto rende più rapida e accessibile la procedura, introducendo aggiornamenti significativi sia sul fronte digitale che nella gestione documentale. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Cos’è e come funziona il Fondo di Garanzia
Il sistema online per presentare la domanda, introdotto a fine 2023 e inizialmente riservato ai cittadini, ora si estende anche ad alcuni patronati, ossia enti privati che assistono gratuitamente i lavoratori (da non confondere con CAF e sindacati). Questo passaggio, ancora in fase sperimentale, sarà attivo su scala più ampia entro la fine del mese.

Il Fondo di Garanzia INPS è stato creato per garantire una forma di tutela economica ai dipendenti che non riescono a ottenere quanto loro dovuto da aziende in difficoltà, fallite o in fase di liquidazione. In pratica, il Fondo si sostituisce al datore insolvente e copre il pagamento del TFR e di alcune mensilità ancora dovute.
Il Fondo è finanziato da un prelievo obbligatorio versato dalle aziende: lo 0,20% della retribuzione imponibile per i dipendenti ordinari e lo 0,40% per i dirigenti delle imprese industriali.
Possono richiedere l’intervento del Fondo i lavoratori dipendenti (inclusi apprendisti, giornalisti e dirigenti industriali) che hanno concluso il proprio contratto e non hanno ottenuto quanto spettava loro.
Anche gli eredi o i familiari aventi diritto – come previsto dal Codice Civile – possono fare domanda, così come i soggetti che abbiano acquisito il TFR tramite cessione.
Non rientrano nei beneficiari i liberi professionisti e gli autonomi; i lavoratori agricoli stagionali e i dipendenti di aziende agricole (il TFR è gestito da Enpaia); i collaboratori con contratti parasubordinati; i dipendenti pubblici; gli iscritti a fondi speciali come quello Esattoriali o Dazieri.
Fino al 15 settembre 2025, sarà possibile scegliere tra la nuova procedura online e quella tradizionale. Questo periodo di transizione consente ai lavoratori e agli operatori di familiarizzare con le nuove modalità senza rinunciare alle vecchie abitudini. In ogni caso, potrebbe sempre essere opportuno affidarvi a professionisti del settore.





