Una recente sentenza ha riacceso il dibattito sulla correttezza delle multe elevate tramite autovelox. Ecco la pronuncia che cambia tutto

La sentenza del Tribunale interviene dunque sottolineando una differenza fondamentale tra taratura e verifica del funzionamento del dispositivo. Secondo il giudice, la sola prova della taratura – ossia il controllo iniziale della precisione dello strumento – non è sufficiente a giustificare una sanzione. 

Invece, è indispensabile dimostrare anche che l’autovelox sia stato verificato periodicamente, mantenendo la piena efficienza durante l’uso. Entriamo nel dettaglio della pronuncia giuridica. Alcune settimane fa, la Cassazione aveva già segnalato problematiche analoghe legate all’omologazione degli apparecchi approvati ma non omologati dal Mise.

Una decisione che potrebbe far tremare molti comuni e portare a un’innovazione nel sistema di controllo della velocità sulle strade italiane.

La sentenza

Nel caso in questione, un automobilista ha impugnato un verbale emesso dalla Polizia Municipale di Veroli (Frosinone), contestando la multa ricevuta per eccesso di velocità su un tratto della superstrada Sora–Frosinone, al Km 17+800, in direzione Ferentino. Il ricorso, inizialmente respinto dal Giudice di Pace, è stato ribaltato dal Tribunale, che ha annullato la multa e ha condannato la Prefettura di Frosinone al pagamento delle spese legali.

Autovelox multe
La sentenza che può cambiare il mondo delle multe per eccesso di velocità – (diritto-lavoro.com)

Il punto critico della sentenza n. 346/25 del Tribunale riguarda l’insufficienza della sola prova di taratura. Gli atti presentati dimostravano che l’autovelox era stato calibrato secondo norma, ma non vi era traccia di alcuna verifica periodica. Il magistrato ha quindi stabilito che la taratura attesta la conformità iniziale del dispositivo e che la verifica del funzionamento attesta la sua capacità di misura nel tempo, garantendo l’affidabilità dei dati rilevati. Senza quest’ultima, il verbale è privo delle garanzie necessarie e la multa viene dichiarata nulla.

Con questa pronuncia, non solo viene annullato un singolo verbale, ma si tratta di una decisione che ha un potenziale impatto su centinaia di migliaia di multe. Per chi riceve una multa da autovelox, questo precedente legale rappresenta una nuova carta da giocare nei ricorsi. È sufficiente chiedere la documentazione sulle verifiche periodiche di funzionamento: se mancante, l’automobilista può ottenere l’annullamento della sanzione.

Il giudice ha ribadito che le verifiche periodiche non sono un optional, ma una condizione di legittimità della multa. Senza questa prova, non si può garantire che il rilevamento sia affidabile: un rischio inaccettabile in una democrazia garantista, dove il cittadino può contestare la legittimità della sanzione.