Massima attenzione alla compilazione della dichiarazione dei redditi, in particolare per chi utilizza il modello 730/2025

Anche piccole imprecisioni possono causare ritardi nei rimborsi fiscali, controlli approfonditi o, nei casi più gravi, l’avvio di accertamenti tributari.

Il Fisco, attraverso i suoi strumenti di controllo automatici e incrociati, è in grado di individuare rapidamente eventuali discrepanze tra quanto dichiarato e i dati presenti nei propri archivi. Per questo, è fondamentale conoscere quali sono gli errori più frequenti e come evitarli.

Da diversi anni, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini un modello precompilato del 730, contenente informazioni già note all’Amministrazione fiscale, come redditi da lavoro, spese sanitarie, interessi su mutui, premi assicurativi e contributi previdenziali.

Dichiarazione dei redditi: attento a questi errori

Se il contribuente accetta il modello così com’è, senza apportare modifiche, non sono previsti controlli preventivi e il rimborso – se spettante – avviene in tempi rapidi, generalmente entro qualche settimana.

Calcolo tasse, accortezze
Dichiarazione dei redditi: attento a questi errori – (diritto-lavoro.com)

Diverso è il caso in cui il contribuente decide di modificare il 730, aggiungendo ad esempio spese non presenti nel precompilato, oppure correggendo importi già inseriti. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di effettuare controlli preventivi, che possono determinare una sospensione temporanea del rimborso.

I controlli preventivi vengono avviati in presenza di anomalie, come ad esempio differenze tra gli acconti d’imposta versati e quelli dichiarati nel 730; scostamenti tra i redditi presenti nelle Certificazioni Uniche (CU) trasmesse dai datori di lavoro o dagli enti pensionistici e quelli riportati dal contribuente; presenza di spese detraibili o deducibili aggiunte manualmente e non segnalate al Fisco da parte di soggetti terzi (come farmacie, scuole o istituti di credito).

In caso di controlli, l’Agenzia dispone di quattro mesi di tempo a partire dalla data di presentazione per esaminare la dichiarazione. Se vengono riscontrate irregolarità, può richiedere ulteriori documenti o giustificativi al contribuente. Il rimborso, nel frattempo, resta sospeso.

Per i modelli 730 trasmessi entro il 30 settembre 2025, i controlli potranno avvenire fino a gennaio 2026, e nei casi più complessi l’Agenzia può impiegare fino a sei mesi per completare la procedura e disporre l’eventuale rimborso spettante.

Un altro aspetto da tenere presente è che, in caso di invio del 730 tramite un CAF o un commercialista, è quest’ultimo a doversi occupare della trasmissione del modello 730-4 al sostituto d’imposta, cioè il datore di lavoro o l’ente pensionistico, per l’erogazione del rimborso in busta paga o pensione.

Tuttavia, l’Agenzia può comunque decidere di non trasmettere il 730-4, mantenendo il rimborso in sospeso fino alla conclusione delle verifiche. Per questo, affidarsi a un intermediario esperto può ridurre il rischio di errori e di conseguenti ritardi.

Per evitare problemi e snellire la procedura fiscale, l’Agenzia consiglia alcune accortezze. Controllare con attenzione i dati presenti nel precompilato prima di accettarlo o modificarlo. Verificare la corrispondenza degli acconti versati, dei redditi percepiti e delle spese sostenute. Conservare tutta la documentazione utile a giustificare le eventuali modifiche. In caso di dubbi, chiedere supporto a un CAF o a un professionista abilitato.